Unità: 52
Datazione:
1666 - 1830
Titolo [costa]
Descrizione
da Boll. Duc. Luc., tomo III, decreto n. 47, p. 166.
da Boll. Duc. Luc., tomo XV, decreto n. 11, pp. 19-20.
da Bongi S., Inventario, cit., vol. III, Lucca 1880, pp. 310 e seg.
In questa sezione si trovano carte concernenti rii e torrenti situati in parti diverse del territorio lucchese. Così come si è precedentemente indicato, si rinvia per maggiori elementi conoscitivi ad altre note introduttive concernenti le medesime materie. Si ricorda inoltre che la necessità di rivedere la rete idrica e viaria per portarla a livelli adatti alle rinnovate esigenze, rappresentò un momento di notevole impegno da parte del governo dei Baciocchi, che si trovò a dover affrontare una serie di non indifferenti problematiche. In questo contesto si inserirono, ad esempio, i lavori miranti a realizzare la costruzione di un ponte sopra il Torrente Lima.
Prendendo inoltre in considerazione il Rio della Fraga, è opportuno fare presente che sin dai tempi più antichi la gestione di questo corso d’acqua fu oggetto di contrasti e di processi, tra i quali si ricorda la causa promossa negli anni 1609-1610 a carico dei Guinigi, imputati di aver deviato l’acqua di questo rio creando di conseguenza inconvenienti agli abitanti del luogo, alle ville ed alle coltivazioni (1). Nel 1818, con un decreto di Maria Luisa datato 21 novembre, si decise che le acque del Torrente Fraga dovessero essere assegnate esclusivamente alla Real Villa di Marlia, in considerazione delle necessità sia ornamentali sia di servizio della Villa stessa; si auspicò anche una garanzia a vantaggio della purezza delle acque medesime (2).
In data 14 maggio 1829 Carlo Lodovico di Borbone emise un decreto con il quale autorizzò il dissodamento del terreno e l’alberatura di una golena situata a sinistra del Serchio e adiacente al Torrente Fraga. Tale intervento riguardava la zona collocata sulla sponda sinistra in località detta Casanuova (3).
I problemi relativi all’ordinaria e alla straordinaria manutenzione conseguente alle piene ed agli straripamenti del Rio Celetra, del Rio Freddana, del Rio di Socciglia e Fulignana, del Rio Turrite e dei Rii di Cerasomma, affrontati con caratteristiche primarie, sono rilevabili nelle carte che qui di seguito sono descritte. E’ opportuno, inoltre, sottolineare come nell’ambito delle priorità degli interventi, i lavori solitamente fossero diretti dapprima al rifacimento di quei punti del Serchio che maggiormente creavano problemi, per poi passare, solo successivamente, ad una riorganizzazione di tutto il sitema idrico. In tale contesto si inserisce il Rio di Cerasomma che, pur rientrando nella giurisdizione dell’Offizio sopra l’Ozzeri ed il Rogio, ebbe un proprio Circondario territoriale di competenza: le acque che confluivano dai Monti Pisani creavano infatti sempre più spesso disagi all’Ozzeri ed a questo Rio tanto che fu avvertita la necessità di progettare ed eseguire i "regolatori" (4).
Immagini: