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Albero



Monte S. Quirico, S. Alessio e Carignano (gruppo)

Unità: 5


Descrizione

L'Archivista Girolamo Tommasi, per informazioni raccolte da persone che avevano avuto mano nel vecchio Governo, credette di potere asserire che l'Offizio sopra il Serchio stipendiava un segretissimo agente, acciocchè, quando si desse il caso che la piena minacciasse la città, con un colpo di zappa dato furtivamente nell'argine dell'opposta sponda di S. Allessio, la facesse irrompere da quel lato [001]. È certo ancora, che per regola, le difese della sponda destra furono sempre tenute come di minore importanza, in quantochè i danni da quella parte non si estendevano né alla città né alla vasta e fertile pianura che la circonda, ma solamente ad una striscia di campagna, molto limitata per la prossimità delle colline. Tuttavia anche qui fu d'uopo di argini e di ripari, e si usò in conseguenza di ripartirne le spese in Circondari; di cui primo, seguendo la corrente, troviamo quello intitolato di Monte S. Quirico, S. Allessio e Carignano, perché compreso sopra il territorio pianeggiante di queste tre parrocchie, sotto il Ponte S. Quirico: e di questi Riparti i più antichi sono al solito fra le carte dell'Offizio sopra il Serchio. Ma essendo appunto contenuto fra confini esigui il territorio imponibile, ne venne spesso che il riparto eccedeva le forze degli interessati, il che era motivo di inconvenienti stranissimi. Basti dire che nell'autunno del 1820, essendo il Serchio straordinariamente gonfio e minacciante, ad effetto di salvare la pianura dal lato sinistro e la città, fu ordinato il taglio artificiale dalla parte di S. Allessio; e ripetutasi più minacciosa che mai la piena il 10 Gennaio 1821, fu rotto l'argine maestro di Carignano, per ordine della Duchessa Maria Luisa che era accorsa sul luogo; e nell'uno e nell'altro caso (ma più nell'ultimo), le acque così sprigionate produssero danni gravissimi nella pianura che invasero. Rifatti gli argini distrutti a causa di queste volontarie rotture, nel 1825 se ne pose la spesa a carico appunto dei possessori del Circondario. Ma questi presentarono rimostranze vivissime al Duca Carlo Lodovico, allora succeduto alla madre, dimostrandogli la ingiustizia di gravar loro di una spesa fatta a lor danno ed a benefizio degli abitanti dell'altra sponda; ed in generale facendo lamento dell'esser di continuo obbligati a pagare per argini e ripari, tenuti appositamente più bassi di quelli della sponda opposta, per salvare, sempre e in ogni caso, la campagna a sinistra, a danno della destra. Si commosse il Principe a questi richiami, e sentiti i consultori legali ed il Consiglio di Stato, decretò il 10 Luglio dello stesso anno 1825, che d'allora innanzi si ponessero a carico dei Circondari di qualsiasi corso d'acqua le sole spese di ordinario mantenimento; e che le straordinarie e per nuove opere, si mettessero a conto delloStato. Gli interessati del Circondario in discorso vennero nel tempo stesso assoluti dal debito per il rifacimento degli argini tagliati, e sottoposti per il futuro ad un contributo annuale fisso, corrispondente alle spese della manutenzione. Ma contro questo decreto, che pure era fondato sopra evidenti considerazioni di giustizia, insorse l'amministrazione delle ACQUE E STRADE, la quale, non essendo riuscita a farlo revocare, operò in modo, che la sua esecuzione non fu mai piena: benchè in fine, dopo molti contrasti, avendo il Duca tenuto fermo, il contributo annuale rimanesse stabilito in una somma fissa assai discreta. Per le particolarità di questa storia si vegga la nostra relazione già citata, esistente al Protocollo dell'anno 1864; dove pure sarà accennato ad un fatto eccezionale in questo Circondario, che cioè alcuni particolari per antiche concessioni del Consiglio Generale, fossero esenti dalla imposta, ma obbligati a difendere gli argini collaterali ai loro beni, a spese proprie.



Note:
[001] Lettere al Direttore Generale delle Finanze, 2 Maggio 1821 (Protocollo delle Finanze, d. a. n.° 828), ed al Direttore dell'Interno, 29 Ottobre 1837 (Protocollo dell'Interno, d. a. n.° 3286).



Unit_id: D[01]D[01]D[300]D[10]