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Albero



01 (mappa)

Datazione (dedotta): 1261 - 1270

Titolo [critico]

Beni oggetto di contesa e di donazione a sud di Porcari

Misure: 735 x 485 mm
Materiale: carta ruvida
Stato di conservazione: buono
Tecnica: acquarello colorato
Orientamento: est in alto
Scala: manca

Toponimi:
Castel vecchio di Compito
Nozzano
Lucca
via pesciatina
via romana
montecarlo
Porcari
Pescia
Pescia
S. Martino in Colle
S. Chiaro
piana di Vivanaia disfatta
fosso di Tepaschio
Altopasso

Descrizione [critica]

La carta raffigura la pianura ad est di Lucca, in particolare alcuni beni oggetto di contesa e di successiva donazione. A destra il lago, rappresentato in azzurro e nerastro, mentre in verde è rappresentatala pianura. Il marrone è stato usato per rappresentare le varie strade: a sinistra la Pesciatina e a destra la via Romana, che conducono a Lucca, rappresentata in alzato e protetta dalle sue mura. I beni oggetto di contesa sono distinti da colorazione celeste, anche se sulla carta si parla di colore giallo; appare evidente che i colori, col tempo, hanno subito variazioni. Anche il colore della legenda, che oggi appare marrone, è probabilmente un nero sbiadito. Il colore rosa è stato utilizzato per rappresentare i centri abitati di Montecarlo e Porcari. La strada Romana taglia trasversalmente tutta la carta ed è oltrepassata da un ponte di colore rosso nella parte centrale della carta.

In basso, in inchiostro marrone, la seguente scritta:Li nobili di Porcari dononno per l'anima loro alla Badia tutto quello terreno giallo dalla strada la quale va dallo Borgho di Porcari ad Altopascio anno110...L'anno 1219 siando nata lite trallo abate da una parte et i nobili di Montechiaro et Vivinaia et di Ussano dalaltra parte dello terreno giallo bene confinato et dessa lite si fece con promisso et diessi sententia che veduto la possesione di tutte le parti che esso terreno fusse pro indiviso fra loro et chiariscansi li confini delle coste et valli et della strada Romea per mezo dì et dello rio di Tepascho per oriente et dallaTassara per ponente et alla via Vinarese et rio...delle coste per settentrione et che dallo termine della via dela Tassera alli confini verso septentrione sono canne 400 li pertiche 6 canna che sono ¾ di miglio, carta segnata dal numero 3. Allagossi a comune alchuni pessi carta segnata numero 4 anno 1257 alcuni dessi nobili furono procuratori et simile labate a dividere esso terreno carta segnata numero 5 il numero 6. Anno 1256 lo arbitro die sentenza et assegno alla Badia lo Piano di Sancto Gallo tra Rapechio et la Tassera et tralla strada Romea et le confini di Montechiaro et di Sancto Martino et alli nobili ad dividere lo resto confine al rio De Pascho numero 7. L'anno 1258 molti delli nobili avendo mosso lite perché dicevano che in li suprascritti mandati non erano intervenuti tutti essi nobili alli quali si appartenea ed perciò diceano essa divisione non volere di nuovo la compromissero et per sentenzia si ritornò a comune et Allogonsi alcuni pezzi a comune, numero 8. Anno 1261 in lo ...delli suprascritti instrumenti in quali sono...insieme che contiene con li nobili di monte Chiaro e di Vivinaia et di Assano fanno...a partire di nuovo et...la Strada Romea....

Il lago di Sesto o di Bientina ha svolto un ruolo importante nella storia di Porcari. Per secoli ha costituito una grande ricchezza con le sue riserve di pesca e di caccia. Nel 1233-1234 l'Abbazia di Pozzeveri possedeva terreni prevalentemente boschivi sfruttati fino alla metà del XIII secolo per il pascolo e per il legname, con beneficio anche degli uomini di Vivinaria che li consideravano beni comunali. La presente carta attesta il progetto di bonifica predisposto dai monaci della Badia di Pozzeveri per la messa a coltura del territorio degradato a macchia e sterpeto fra la Tazzera e il Rapecchio, attraversato dalla via Francigena. L'attuazione del piano, avviata intorno al 1250, è documentata parzialmente attraverso le carte di assegnazione di lotti del territorio da destinare a coltura.

L'esame degli atti consente di seguire da vicino gli sviluppi del progetto di bonifica e la suddivisione dell'area che richiese l'intervento di vari agrimensori. La spinta colonizzatrice si fece più intensa nel 1254 e consentì l'assegnazione di numerosi appezzamenti. Più difficile risultò il progetto di bonifica del suolo che era posseduto in comproprietà dalla consorteria dei Nobili di Uzzano e Montechiari. Costoro controllavano il territorio ma mostravano di ignorare le forze popolari emergenti e tentarono, senza successo, di contrastare le iniziative progressiste dei Camaldolesi di Pozzeveri. Solo nel 1255 fu possibile il raggiungimento di una intesa fra l'Abbazia e i Nobili per iniziare il risanamento dei territori a sud della Francigena- Romea.

Approfondimenti bibliografici: [1]


Bibliografia:
[1] M.Seghieri, Pozzeveri una badia, Pescia, Benedetti, 1978, p.34.


Aggiornamenti:
2003-12-03
2006-11-10, Brogi M. , Torre A.

Immagini:
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