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Albero



20 (mappa)

Datazione (rilevata): 27 Agosto 1727

Titolo [critico]

Cartone e relazione del lago di Sesto fatto dai bientinesi in quel luogo.

Titolo [est]

N° 34

Cartone e Relazione del Lago di Sesto

per le sciepe fatte

da i Bientinesi in quel Luogo

Autori:
Ambrogio Giulio Giannetti (rilevato)

Misure: 560 x 420 mm
Materiale: carta ruvida montata su tela
Stato di conservazione: discreto.
Segnatura: 20
Tecnica: acquarello colorato
Orientamento: sud est in alto
Scala: manca

Toponimi:
Porto del Gragno
porto alla Pianora
Porto di Vaiano
porto a Palaiola
porto di Colle
porto alla Querciola
porto al castagno
porto di Tiglio
Rogio
Fossa Nuova
Fossa della Sommaiola
Fossa di Possevoli
Lago Viaggietto
Puntone dell'Oliora
Fossa dell'Altopascio
Fossa d'Orentano
Fossa di Guazzaculo
Bosco della Serella
bosco di Trincivalli

Descrizione [critica]

La mappa è la descrizione del lago di Sesto fatta dai bientinesi e mostra, tramite le sole denominazioni, ben otto porti, tre sul lato delle Cerbaie (porto del Gragno, porto alla Pianora, porto di Vaiano) e cinque sul lato del Monte Pisano (porto a Palaiola, porto di Colle, porto alla Querciola, porto al Castagno; porto di Tiglio), inoltre indica nove fosse dislocate sulle coste meridionali e settentrionali del bacino.

Il lago di Sesto, che compare al centro della carta, è circondato a sinistra in alto dai beni dello stato lucchese, mentre all'estremità destra in alto dai beni dello stato fiorentino. In basso, all'estremità destra, in colore grigio con sfumature rosse, la legenda, con data e firma, vero e proprio capolavoro di piccoli dettagli, stesa per meglio comprendere le motivazioni della carta stessa:Dichiarazione del presente disegno:

A: Sciepe di Cannicci fatta nel Chiaro del Lago al Passavante alla Piastraia

B: Sciepe doppia di Cannicci nel Chiaro del Lago Viaggietto.

C: Sciepe di Cannicci nel Chiaro del Puntone dell'Oliora.

D: Sciepe di Cannicci fatta al passo del fosso.

La Badia di Sesto e la casa sull'isola sono raffigurate in alzato e pseudoprospettiva.

Adi 27 Agosto 1727 Giulio Giannetti Pubblico Perito

Il disegno è curato in tutti i suoi particolari, la calligrafia è chiara, leggibile, elegante. Dell'uso e della destinazione degli incanniciati, o siepi di cannicci, abbiamo già abbondantemente riferito (cfr. scheda 39 ovvero f., 46, 10). L'unica differenza rispetto ad altre carte è che questa mappazione è fatta ad opera dei bientinesi. A partire dal 1542, in occasione della costruzione da parte dei bientinesi di un casalino con capanna sull'isola, si accesero accanite dispute tra lucchesi e bientinesi per il diritto di pesca sul lago; in esse intervennero, vantando diritti di proprietà sull'isola e diritti di pesca nelle vicinanze, la Badia di Pozzeveri, i padri di San Romano, la Comunità di Altopascio e i Frati de' Servi di Lucca; le controversie legali in molti casi si protrassero fino alla prima decade del secolo successivo.

Nel 1576 vennero formulati dei Regolamenti per cui la facoltà di pescare e uccellare nel lago era esclusiva degli abitanti di Bientina; tali regolamenti vennero confermati nel 1815, nel 1818 e nel 1830. La carta in esame sembra essere una ricognizione della situazione del lago, con le sue sciepi di cannicci e con i diritti alla pesca che appaiono essere già saldamente in mano dei bientinesi.


Aggiornamenti:
2003-12-03
2006-11-10, Brogi M. , Torre A.

Immagini:
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Unit_id: D[01]D[01]D[179]U[46]M[20]

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