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Albero



17 (mappa)

Datazione (dedotta): 1600

Titolo [critico]

Disegno del padule di Altopascio.

Titolo [est]

Disegno del padule dell'Altopascio

N 14

Misure: 540 x 840 mm
Materiale: pergamena
Stato di conservazione: buono.
Segnatura: 17
Tecnica: china e tempera
Orientamento: nord est in alto
Scala: manca

Toponimi:
Altopascio
la Pescia
Acqua della Presa
Laghetto della Sibolla
lago Bottaccio
fossa dell'Altopascio
Cataratte et presa dell'acqua della Pescia
Ponte alla Cirragia
Monte forato et scoperto
Strada che va a Fucecchio.

Descrizione [testuale]

Dal laghetto della Sibolla diparte unFosso per il quale il laghetto andava nel lago di Fucecchio. In prossimità del Bottaccio è unRegolatoio che serve quando il Bottaccio ingrossa

Descrizione [critica]

La mappa è la raffigurazione del padule di Altopascio e descrive il corso della Pescia e delle canalizzazioni dalla presa d'acqua della Pescia a est fino a sud-ovest di Altopascio. Dalla presa fino alla via Pesciatina l'acqua scorre in un condotto coperto e poi in un condotto scoperto fino all'altezza del laghetto di Sibolla, dal quale riceve una parte delle acque e in prossimità dello scolo che si dirige a sud, verso il lago di Fucecchio. Il disegnatore, al fine di rendere l'idea della fuoriuscita delle acque del condotto scoperto, si è avvalso di un insieme di tratti fitti ondulati orientati verso il laghetto. Il condotto prosegue coperto attraverso il monte Forato fino al cosiddetto Bottaccio, che è chiuso da cataratte con un mulino, il mulino di Altopascio. Dal Bottaccio escono il condotto del mulino di Altopascio e una seconda fossa denominata regolatoio; ambedue confluiscono nella fossa di Altopascio che scola nel lago di Sesto. Viola, giallo e rosso sono i colori dominanti: i primi due per rappresentare Altopascio, l'ultimo per delineare i centri abitati e il mulino, tutti in alzato e pseuprospettiva a occhio. In alto a sinistra compare una figura a forma di stella che indica l'orientamento. In tempi precedenti al 1200 le acque del lago di Sibolla venivano utilizzate come forza motrice per muovere un molino che era il più grande di tutta la zona ed apparteneva alla Magione Ospitaliera dei frati dell'Altopascio.

Le acque del Sibolla furono utilizzate anche a scopo militare: un Decreto del Podestà di Lucca del 1263 ordina ai frati di Altopascio e ai comuni della Valdinievole di scavare un fosso, da alimentare con le acque della Sibolla, in prosecuzione di quello aperto dal Comune di Vivinaria (oggi Montecarlo) a difesa di tutta la Valdinievole. Forse l'emissario del Sibolla nel Padule di Fucecchio raffigurato nella mappa è quanto rimane di quel fosso di difesa. Nel 1438, alla fine della guerra fra Lucca e Firenze, l'intera Valdinievole, compreso il territorio di Montecarlo e il lago di Sibolla, passarono nelle mani dei fiorentini. Dopo il 1486 la Magione dell'Altopascio, compreso il Sibolla, fu ceduta dai frati alla famiglia Capponi. Finì poi nelle mani dei Medici, i quali appoderarono le terre raggruppandole nella fattoria di Altopascio: nel 1687 la pianta della fattoria di Altopascio contava 30 unità poderali di cui sette disposte a sud lungo la direttrice della fossa Maggiore. Nella Pescia di Collodi venne aperta una presa d'acqua che, tramite un canale, andò a incrementare la portata della fossa della Contessa o Gora del Molino, per dotare di una maggiore potenza il molino dell'ex Magione, soprattutto nei mesi estivi; un documento del 1597 dell'Archivio Capponi di Firenze indica come già eseguita la presa d'acqua. Dunque la nostra mappa ha in questa data il terminepost quem. Nella carta risulta che il lago di Sibolla comunica tanto con il padule di Fucecchio quanto con il lago di Sesto, tramite la fossa di Altopascio.

Approfondimenti bibliografici: [1]


Bibliografia:
[1] Archivio Capponi, Documento XIII, c. 40; M.C. Favenza, Studi e interventi sperimentali per la conservazione del laghetto di Sibolla, cura del Consorzio di bonifica del padule di Fucecchio, Ponte Buggianese, 1985.


Aggiornamenti:
2003-12-03
2006-11-10, Brogi M. , Torre A.

Immagini:
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