Datazione (rilevata):
1471
Titolo [critico] Titolo [est]
per la confini a tiglo
per chiarire la (contesa) anticha
delli confini fra Buti et
Castelvecchio 1471
Descrizione [critica]
La carta è stata disegnata con l'intento di stabilire una confinazione giurisdizionale del padule e delle terre che circondavano il lago, causa di accese controversie tra Lucca e Firenze. Le condizioni del padule dipendevano in gran parte dall'arbitrio dei fiorentini padroni dell'emissario del Bientina. Tali controversie parvero sopite con l'accordo del 1471, pur rimanendo incerta la linea confinaria del chiaro, e quindi l'uso di esso. Nel 1545 fu scritta una convenzione fra la Repubblica di Lucca e il Duca di Firenze per la quale i pescatori dei due stati potevano precisare l'estensione del lago. Era un concordato provvisorio, in attesa di una definizione definitiva della linea giurisdizionale dell'acqua. Ma tutte la volte che si tentava di riaprire il negoziato per determinare la linea di confine, nascevano difficoltà.
L'ultima Commissione lucchese, risalente anch'essa al 1837, rimase senza conclusione, per la proposta, di impossibile esecuzione, di dividere le acque del lago con un muro. Benchè non fosse mai stato determinato il confine, si trattava di considerare appartenente al dominio lucchese la parte intermedia del lago che era stata dell'Abbazia di Sesto, e ai padri di San Ponziano la parte settentrionale. Si reputava dominio toscano il tratto meridionale del Comune di Bientina per la sentenza del 1296 emessa dai magistrati lucchesi. Lucca aveva dovuto riconoscere la propria posizione di svantaggio rispetto a Bientina proprio per l'impossibilità di controllare il regolare deflusso del lago nell'Arno.
Aggiornamenti:
2003-12-03
2006-11-10, Brogi M. , Torre A.
Immagini: