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Albero



10 (mappa)

Titolo [critico]

Incannicciata nel lago di Sesto

Titolo [est]

Incannicciate nel lago di Sesto

Misure: 550 x 430 mm
Materiale: carta ruvida montata su tela
Stato di conservazione: discreto
Segnatura: 10
Tecnica: china e acquarello
Orientamento: nord ovest in alto
Scala: manca

Toponimi:
Fosso di Bientina
fosso della Serezza
fossa di guazzaculo
Porto di Tiglio
Porto del castagno
Porto di Colle
Porto a Palajola
Rogio
fossa nuova
fossa di Sommavola
fossa di Possevoli
fossa dell'Altopascio
fossa di Orentano
Porto del Gratiglio
Porto delle Pianore
Porto di Vajani

Descrizione [testuale]

In basso a destra è indicato l'orientamento della mappa rappresentato da una semplice freccia alle cui estremità compaiono la Tramontana e l'Ostro.

Descrizione [critica]

La carta raffigura la pianta del lago di Sesto con le sue fosse e i suoi porti, resi gli uni e gli altri in verde misto a marroncino; al centro, in colore rosso, compaiono una piccola casa sull'isolotto e i pagliareti (cfr. scheda 3 ovvero f., 45, 3). Nei pressi del lago la scritta in marrone e stampatello:Lago di Sesto. Al centro del lago la raffigurazione dell'isolotto, con l'iscrizioneIsolottoin rosso. In marrone sono colorate delle linee rette o spezzate in vicinanza dell'isolotto, forse gliIncanniciatidi cui si parla, con le misura in braccia delle loro lunghezze, e con numerazione da 1 a 5. Un altro tracciato, tra il porto di Tiglio e la Badia di Sesto, è sottolineato in rosso. Uno degli aspetti principali della carta appare essere proprio il sistema degli incannicciati, che sono definiti con estrema precisione, tanto per l'orientamento quanto per la lunghezza.

Da uno studio dell'ing. Alessandro Manetti , risulta che coloro che usufruivano dei prodotti del lago erigevano ogni announ incannicciato […..] dalla riva di ponente alla riva di levante del lago(1). Si tratta di paratie di canne, piantate sul basso fondo del lago, in vicinanza delle sponde: con ogni probabilità un procedimento messo in atto per facilitare le attività di pesca, particolarmente fruttuose proprio nel chiaro del lago; il Repetti riferisce che una parte del lago risultava, al tempo delle sue osservazioni, chiusa da un recinto denominato dai pescatoriI Proventi(1), che veniva concesso dalla comunità di Bientina in affitto ai maggiori offerenti. Fuori dal recinto la pesca risultava, nell'800, libera a tutti. Tale non doveva essere, però, nei secoli passati: abbiamo, ad esempio, documenti che attestano come la Badia di Sesto e quella di Pozzeveri esercitassero un diritto di pesca nelle acque del padule che affittavano regolarmente. Per esempio, nel XIII secolo, il censo del diritto dell'abbazia di Pozzeveri consisteva in….quattro verrocchi di mille anguille e soldi due di moneta lucchese. Il Repetti continua:I pesci che ivi si alimentano consistono in luccio, perso, scalbatra, tinca, muggine reina, barbo, gavedano e varie qualità di anguille fra le quali il gavonchio, il marchione, il musino e la lampreda. Fu notato da alcuni che molte delle sufferrite specie di pesci fanno la loro cova dentro il lago piuttosto che nelle porzioni palustri. Quindi la carta, che riporta in maniera tanto accurata le incannicciate del lago, aveva lo scopo di indicarne la lunghezza e lo spessore, oltre che la posizione, forse per dirimere liti per il diritto di pesca.

Approfondimenti bibliografici: [1]


Bibliografia:
[1] G. Caciagli, op.cit.; E. Repetti, Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana, Firenze, 1833-1845, vol. I, pp. 320-325


Aggiornamenti:
2003-12-03
2006-11-10, Brogi M. , Torre A.

Immagini:
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