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Albero



02 (mappa)

Datazione (rilevata): 24 Marzo 1652

Titolo [critico]

Territorio … per l'escrescenza del lago di Sesto. (Cartone da farsi per il circondario della Linea Rossa, manca una parte dalla Visona fino al Tiglio restata in mano del Vannuccori)

Titolo [est]

N° 45

Cartone da farsi per il circondario della Linea Rossa

manca una parte dalla

Visona fino al tiglio restata

in mano del Vannuccori

Titolo [est]

1652

terreni inondati per

l'escrescienza del

Lago di Sesto

Autori:
Gherardo Dal Duca (rilevato)
Antonio Capannetti (rilevato)

Misure: 3090 x 1950 mm
Materiale: carta ruvida montata su tela
Stato di conservazione: pessimo.
Segnatura: 2
Tecnica: china
Orientamento: nord in alto
Scala: 1:62.500

Toponimi:
Chiesa di Colognora
Chiesa di Parezzana
Osteria del Turchino
Molino di Buti

Descrizione [testuale]

La carta è fatta da Gherardo Dal Duca e da Paulo Natalini. E' stata compiuta su un ordine dato il 16 Gennaio 1652 grazie ad un lavoro fatto sul posto per 15 giornifatiche et incomodità(dal 18 febbraio al ...). Ciò viene raccontato dai medesimi nella legenda apposta al momento della presentazione del lavoro e della richiesta del compenso. Nella carta sono presenti alcune ville padronali e segnatamente di: Lelio Altogradi, Gherardo Pacini, Filippo di Giovanni di Poggio, Bonvisi, Quintino Bartolomei, Sardi Maddalena, Caterina Giorgio, Maddalena moglie del gia spettabile Giuseppe Bartolomei

Descrizione [critica]

La mappa è la descrizione del settore nord-occidentale del comprensorio del lago di Sesto, in occasione di un allagamento avvenuto nel 1552. Descrive con estrema accuratezza tutte le terre che sono state oggetto dell'alluvione e indica anche i diversi periodi in cui sono state sommerse. La mappa descrive il territorio lucchese da Verciano a ovest fino a Osteria del Turchino a est e si spinge a sud fino ad una parte del compitese. Da essa si può rilevare come tutto il territorio da Verciano a Porcari fu interessato dall'alluvione, in particolare nei dintorni dei corsi d'acqua, rii o torrenti, in vicinanza dei quali la carta mostra maggiori particolari. E' evidente che l'interesse della mappa è rivolto alle terre inondate e ai loro proprietari più che all'aspetto fisico del territorio: infatti i corsi d'acqua e le strade, anche di una certa rilevanza, sono raffigurati solo sommariamente. In basso compare la seguente scritta:Questa parte che manca fu fatta dal Vannuccori e non resa.Le cancellature, le correzioni, la stessa calligrafia, in più parti illeggibile, mostrano che non ci troviamo di fronte ad un disegno definitivo, ma ad una prima stesura non ufficiale. Gli ingegneri Civitali, Pergola e Boccella furono incaricati dalle autorità lucchesi di rilevare misure e terminazioni del chiaro, dei paduli, dei pagliareti e degli ontaneti del lago;rilevarono anche i luoghi contaminati dalle acque e inondati. Si vedono in questa carta i risultati della confusa situazione determinata dalla inefficacia degli scoli delle acque, sia quelle del Serchio, che quelle del lago e dell'Arno: nel 1495, a Lucca, si era pensato addirittura di deviare il corso del Serchio per mandarlo a sfociare nel lago di Massaciuccoli, forse su invito degli stessi pisani, colpiti quanto i lucchesi dall'instabilità del regime idrico della piana. Ma, al contrario, dopo che fu accantonato questo progetto, non si sa per quale ragione, la costruzione di mulini e pescaie nella parte sud del lago, alimentati da arginature di vario tipo tra cui, nel 1549, l'Argine Grosso (cfr. scheda 30 ovvero f.,46,1), peggiorarono la situazione; gli stessi bientinesi si offrirono di ovviare ai grandi inconvenienti per la piana di Lucca scavando la Serezza, ne è documento un concordato del 1512 approvato dallo stesso Lorenzo de' Medici, possessore di vasti fondi in quei luoghi. Ma anche questo progetto rimase lettera morta; quando poi Cosimo I ordinò lo scostamento e la rettifica del corso dell'Arno, la Vecchia Serezza e il Cilecchio, diminuiti anche nelle pendenze, risultarono insufficienti a smaltire le acque, di modo che parte della piana lucchese e di quella pisana restarono sotto la minaccia continua di allagamento e furono realmente sommerse nel 1549. La presente carta appare essere la constatazione dei danni di tale evento.

Approfondimenti bibliografici: [1]


Bibliografia:
[1] S. Bongi, op. cit., vol. 1, .p 332.


Aggiornamenti:
2003-12-03
2006-11-10, Brogi M. , Torre A.

Immagini:
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Unit_id: D[01]D[01]D[179]U[46]M[02]

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