24 (mappa)
Datazione (dedotta):
1560
Titolo [critico]
Cartone del confine fra Buti e Castelvecchio sul lagoTitolo [est]
Copia della iscrizione Antica
N° 1
Cartone Antico del Confine fra Buti e Castel -
Vecchio sul Lago
Misure: 1670 x 560 mm
Materiale: carta ruvida montata su tela
Stato di conservazione: pessimo.
Segnatura: 24
Tecnica: china e acquarello
Orientamento: nord in alto
Scala: manca
Toponimi:
Porto di tiglio
Badia di Sesto
porto di Buti
Porto di Castel vecchio
Descrizione [critica]
La mappa raffigura il confine tra Buti e Castelvecchio sul lago; la Linea Rossa attraversa la carta quasi orizzontalmente fino al confine di Buti, indicando i territori soggetti a gravame fiscale per la bonifica del lago. Nella parte bassa compare la Badia di Sesto circondata dai suoi beni. L'esistenza della Badia risulta provata da numerosi documenti già alla fine dell'VIII secolo: essa possedeva terre e ne disponeva liberamente, grazie alla protezione imperiale. Probabilmente essa sorgeva non lontano da ponte del Tiglio, davanti al paese di Castelvecchio ed esercitava la propria giurisdizione sull'attuale Castelvecchio di Compito, sulla rocca di Verruca, sul Monte Serra, sull'attuale Colle di Compito, su una parte dell'attuale Pieve di Compito e, naturalmente, sull'isola al centro del lago; l'Abbazia subì alterne vicende, al termine delle quali, nel 1513,ciò che rimaneva di essa e dei suoi beni fu sottoposto al convento di San Ponziano in Lucca.
All'epoca dell'estensione di questa carta dovevano ancora essere parzialmente visibili le strutture edilizie della Abbazia. Dalla descrizione di frà Benigno risulta che l'Abbazia era cinta da mura e circondata da un fossato con ponte levatoio che conduceva alla porta; all'interno, un locale definitoArsenale, poi le rovine di un corpo difensivo più piccolo. Resti della chiesa e dell'antico refettorio e un cumulo di macerie di fronte agli edifici erano ciò che rimaneva di altri ambienti già allora scomparsi; sull'intero complesso dominava la torre, con l'alloggiamento per nove campane, delle quali rimaneva una sola.
Il disegno utilizza i colori azzurro, marrone e rosso, con maggiore attenzione al senso estetico che alla precisione della rappresentazione; la tecnica di disegno è piuttosto approssimativa e la calligrafia è spigolosa e spesso illeggibile.
Approfondimenti bibliografici: [1]
Bibliografia:
[1]
A.M. Onori, L' Abbazia di San Salvatore a Sesto e il lago di Bientina. Una signoria ecclesiastica 1250-1300, Salimbeni Firenze, 1984, p. 27.
Aggiornamenti:
2003-12-03
2006-11-10, Brogi M. , Torre A.
Immagini:
Unit_id: D[01]D[01]D[179]U[45]M[24]
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