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Albero



21 (mappa)

Datazione (dedotta): 1501 - 1600

Titolo [critico]

Copia dell'iscrizione antica del cartone del lago di Sesto verso Porcari

Titolo [est]

Copia della iscrizione Antica

N° 4

Cartone del Lago di Sesto

Ve...

Titolo [int]

Pagliareti per vendere del Comune di Porcari

Misure: 720 x 390 mm
Materiale: carta ruvida montata su tela
Stato di conservazione: pessimo.
Segnatura: 21
Tecnica: china e acquarello
Orientamento: nord in alto
Scala: manca

Toponimi:
Fossa Nuova

Descrizione [testuale]

All'interno sono citati beni di Arnolfini e Penitesi

Descrizione [critica]

La mappa raffigura il lago di Sesto; in basso a destra compare la scritta: Pagliareti per vendere del comune di Porcari; sul verso del foglio presenta la seguente scrittura:Copia dell'iscrizione antica del cartone del lago di Sesto. All'estremità del disegno sono indicati, tramite due segmenti perpendicolari, i punti cardinali a lettere grandi in stampatello; sulla sinistra compare la raffigurazione in pianta di due appezzamenti di terreno, a levante dei quali compare la fossa Nuova. Il disegno non mostra accuratezza ne' dovizia di particolari; l'unico colore usato è il marrone. Le terre basse e paludose di Porcari, confinanti con il lago e solcate da fosse, erano frequentate da pescatori, anche di frodo; le fosse e il lago erano in grado di fornire in abbondanza carne magra, e di conseguenza, per il possesso di tali zone, nel corso dei secoli, sono sorte numerose controversie.

Fra il XIII e il XIV secolo, ad esempio, i nobili Porcaresi, l'Ospedale e la Magione di Altopascio e l'Abbazia di Pozzeveri consideravano il padule e il lago propria bandita. Annualmente provvedevano ad affittare le singole fosse ed i pagliareti che crescevano nel lago a piccole compagnie di pescatori per il rifornimento del mercato cittadino e delle mense dei monasteri nei giorni di astinenza. Vi si pescavano anguille, lucci, tinche. Le anguille, salate e seccate, erano talvolta oggetto di regalie oppure rappresentavano il canone di affitto a carico di coloro che avevano il diritto di pesca in fosse e specchi d'acqua sul lago. Il padule costituiva inoltre un'area di sfruttamento per il taglio annuale dei falaschi e per la raccolta dei marciumi dei pollini, utilizzati come fertilizzanti nelle terre magre.


Aggiornamenti:
2003-12-03
2006-11-10, Brogi M. , Torre A.

Immagini:
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