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Carte e mappe



16 (mappa)

Datazione (dedotta): 1501 - 1600

Titolo [critico]

Cinque cartoni de beni.

Titolo [est]

Copia della iscrizione antica

Cartone...

de...

Cinque Cartoni de Beni...

Misure: 450 x 780 mm
Materiale: carta ruvida montata su tela
Stato di conservazione: mediocre.
Segnatura: 16
Tecnica: china
Orientamento: nord in alto
Scala: manca

Toponimi:
Stradone della Stella

Descrizione [testuale]

Tavola dei beni numerati degli spettabili: Arnolfini e Pinitesi, Giuseppe Franciotti, Piero Bernardini gode lo spettabile Lazaro Arnolfini, la quarta tavola dello spettabile Nicolao (Ba)rtolomei

Descrizione [critica]

La mappa è la raffigurazione di alcuni beni nei pressi della Fossa Nuova. In alto due vie fungono da cornice; una prima situata a ponente nei pressi della Fossa Nuova, una seconda a levante, dove compare il torrente Leccio, una terza con la scrittura 'Stradone della stella' che taglia trasversalmente la carta, congiungendosi con la via posta a levante. A meridione compare il lago di Sesto. Come abbiamo già ricordato (cfr scheda 3 ovvero f., 45, 3 e 10 ovvero f., 45, 10) gran parte delle mappe di questa filza rispondono alla necessità di censire i terreni circostanti il lago per valutare i lavori di bonifica, il valore dei terreni recuperati, la possibilità per la Repubblica di imporre opportune tasse e di reperire e vendere nuovi lotti di terra.

E' interessante notare come proprio nel corso del 1500 si sia verificato un mutamento anche notevole nel rapporto tra la borghesia mercantile lucchese e le terre: gran parte della ricchezza lucchese, prima del 1500 proveniva dall'arte della seta del commercio con l'estero; numerose, come abbiamo visto, erano le compagnie lucchesi a Lione, Anversa e in altri luoghi di importanti mercati. Ma numerosi anche, nel corso 1500 e ai primi del 1600 erano i fallimenti: ad esempio quello di Arnolfini del 1574, quello dei Buonvisi nel 1629. Questi erano un segnale di decadenza dell'industria della seta che non fu possibile arrestare nonostante il forte impegno del Governo lucchese.

La graduale e continua decadenza dell'industria serica spinse i nobili lucchesi, che fino ad allora quasi tutti esercitavano la mercatura a ritirare i propri capitali dal commercio e a investirli in nuovi terreni o nel miglioramento di quelli già posseduti. Le bonifiche e i lavori idraulici decisi dal governo agevolarono questa tendenza, di modo che possiamo affermare che il grande impegno al risanamento del bacino di Sesto fu senz'altro una scelta largamente condivisa.

Approfondimenti bibliografici: [1]


Bibliografia:
[1] G. Simonetti, La storia di Lucca, Livorno, 1991, p.175.


Aggiornamenti:
2003-12-03
2006-11-10, Brogi M. , Torre A.

Immagini:
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