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Albero



02 (mappa)

Datazione (dedotta): 1590

Titolo [critico]

Disegno di alcuni beni in Villora di Compito fra il Rogio e la via

Titolo [est]

Copia della iscrizione Antica

N° 9

Disegno di Benedetto Saminiati, e Agnello

Scarpellini di Alcuni Beni in Villora di

Compito fra il Rogio e la Via

Autori:
Benedetto Saminiati (rilevato)
Agnello Scarpellini (rilevato)

Misure: 550 x 860 mm
Materiale: carta ruvida montata su tela
Stato di conservazione: mediocre.
Segnatura: 2
Tecnica: china
Orientamento: nord in alto
Scala: manca

Toponimi:
in Villora luogo detto alla sprofondata
Rogio
Villora di Compito

Descrizione [critica]

da Bongi Salvatore, Archivio di Stato di Lucca Inventario a stampa Vol 1

La carta è la descrizione di alcuni beni in Villora di Compito fra il Rogio e una via non chiaramente identificabile. Il rosso è l'unico colore che compare sulla carta ed ha il compito di rappresentare il perimetro dei beni sottoposti a imposta per contribuire ai lavori atti a contenere il lago stesso e le sue fosse (cfr scheda 4 ovvero f., 45, 4). Benedetto Saminiati è in realtà un architetto più che un cartografo: in un documento dell'Archivio Sardini nel quale si forniscono notizie biografiche su di lui, si cita il suo nome a proposito del rifacimento del vecchio Palazzo della Signoria: colpito da un fulmine nel 1539, era stato sottoposto ad interventi di emergenza finché, dopo una serie di incertezze, il governo scelse tra gli altri il disegno di Bartolomeo Ammannati e ne approvò il progetto (1579). Ma, ammalatosi l'architetto fiorentino diinfermità agli occhi, il governo di Lucca decise di affidare l'incarico di sorvegliare l'esecuzione dei lavori proprio all'architetto. Benedetto Saminiati (o Samminiati), nobile lucchese, lo eseguì con molta precisione.

Sappiamo che a Lucca la matricola degli agrimensori fu istituita nel 1561, per evitare che esercitasse la professione chi non possedeva adeguate competenze. Prima di questa data il compito di disegnare carte era affidato a geometri, ingegneri, architetti delle diverse magistrature pubbliche; le mappe sono spesso disegnate a occhio e su misurazioni parziali. Niente di strano, dunque, che un architetto sia l'autore di una mappatura di terreni, tanto più che egli, insieme alla famiglia Guinigi ed ad alcune istituzioni religiose aveva, nella zona, interessi e proprietà. Del resto i rilievi per i primi interventi sulla idrografia del bacino di Sesto furono operati proprio da ingegneri e architetti, come risulta dal Decreto dell'8 novembre 1560 del Comune di Lucca.

Approfondimenti bibliografici: [1]


Bibliografia:
[1] A.S.L, Archivio Sardini, f. 124.


Aggiornamenti:
2003-12-03
2006-11-10, Brogi M. , Torre A.

Immagini:
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Unit_id: D[01]D[01]D[179]U[45]M[02]

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