Unità: 25
Datazione:
1 Gennaio 1280 - 31 Dicembre 1730
Descrizione Descrizione [sias]
Castruccio degli Antelminelli, dopo aver tenuto per dodici anni il governo di Lucca con gloria e fortuna, moriva, nel colmo della possanza e sul fiore degli anni, il 2 Settembre 1328. Ad Arrigo suo primogenito non riuscì di tenere lo stato del padre, al quale era chiamato dal testamento di lui, e dal diploma di Lodovico il Bavaro, Imperatore de' Romani, che eleggendo Castruccio a Duca di Lucca il 17 Novembre 1327, aveva ordinata la trasmissione del Ducato negli eredi. Anzi fu lo stesso Imperatore che di fatto cacciò Arrigo da Lucca, e che quasi per un anno se ne disse signore egli stesso; lasciandola però in balìa di capitani che si intitolavano suoi Vicari, o per dir meglio, della soldatesca teutonica e ghibellina, ammutinata e sciolta da ogni disciplina, che la tenne a modo di violenza e quasi in un continuo saccheggio.
Fra i mali che Lucca ebbe a soffrire per parte di que' masnadieri, fu anche l'incendio del 19 Marzo 1329, il quale si estese all'Archivio, e produsse la distruzione delle scritture de' tempi di Castruccio, poiché le più antiche erano già state perdute, come fu detto, nel sacco dato da Uguccione il 1314 [001]. Non giunsero pertanto a noi del governo suo che pochi volumi di magistrature e di uffici secondari, essendo del tutto periti quelli contenenti i decreti, i carteggi, come pure gli atti dell'Anzianato e del Consiglio Generale del tempo del suo reggimento. Pure un volume dove Castruccio aveva fatto trascrivere gli strumenti delle sue elezioni, delle sommissioni a lui di vari paesi ec., e che doveva essere una prosecuzione dell'antico Registro lucchese, era conservato in mano di persone private nel secolo decimosesto. E fu fortuna che i Tre sulle scritture potessero, nel 1542, averlo in mano, e farne eseguire e mettere in Tarpea una trascrizione, non intera bensì, ma forse contenente i documenti di cui non si avevano copie da altre parti. Questo volume fu, da que' tempi in poi, consultato e citato colla indicazione di Acta o Gesta Castruccii, e rimase principale fondamento di chi volle scrivere con verità storica del gran capitano lucchese, e maggiormente prezioso per essersi oggimai perduta ogni traccia del codice originale od antico da cui fu esemplato.
Quando sullo scorcio del secolo decimosesto la Repubblica procedette contro Bernardino Antelminelli, discendente di uno de' rami collaterali di Castruccio, e punì il suo tradimento colla morte di lui e de' figliuoli, furono sequestrate tutte le carte del condannato, fra le quali alcune erano relative a Castruccio e ad altri antichi Antelminelli. Queste sono ora allogate nella serie presente, e fanno seguito al registro indicato; e qui pure hanno luogo tutte le scritture attenenti all'inquisizione contro Bernardino e contro i figliuoli, e quelle del suo privato patrimonio che fu confiscato e venduto; ed infine gli atti dei deputati che, quasi per un mezzo secolo, ebbero il carico di vigilare e di far perire Alessandro Antelminelli, l'unico figliuolo di Bernardino che fosse sfuggito alla vendetta de' Lucchesi [002].
Strumenti di ricerca:
[BNG001] - inventario a stampa
E. Lazzareschi, "Documenti della Signoria di Castruccio Castracani conservati nel R. Archivio di Stato in Lucca", in Castruccio Castracani degli Antelminelli. Miscellanea di studi storici e letterari edita dalla Reale Accademia Lucchese, Firenze, 1934, pp. 281-409. - inventario a stampa
Consistenza:
voll: 25
Totale unità: 25
Aggiornamenti:
2005-02-28, OR