Datazione (rilevata):
27 Marzo 1235
01. Atto
Datazione (rilevata):
27 Marzo 1235
Persone:
rogante: Bartolomeo notaio
esemplante: Baldinotto giudice e notaio dell'Aula Imperiale (signum: 2)
Regesto:
Baldinotto Giudice e notaio dell'aula Imperiale trasse dal rogito del quondam Bartolomeo notaio per licenza datagli da Enrigo Testa d'Arezzo Potestà di Lucca.
Iacobo e Francesco germani quondam Tagliabue e quanto a Francesco col consenso di detto suo fratello e d'Inghifredo Giudice e di Ubaldo Cardellini suoi tutori e mondualdi, per loro stessi e per Iacopo loro nepote figlio di Viaviano se tornerà al secolo, e Tagliabue quondam Cigarello per sè e Aldibrandino e Dolce germani quondam Lamberto Dolci per loro col consenso di detto Iacopo e di Malaspina figlio d'Inghizio loro tutori e curatori eleggono Inghifredo Giudice e Francesco quondam Arrighetto Pazzi e Nicolao quondam Orlandino Vegli in arbitri , laudatori sopra l'edificazione che vogliono fare di una torre circa al modo e al luogo ove fonderla e quanto ciascuna parte debba conferire e circa al comunicare le case che hanno nella contrada di Porta S.
Gervasio fra le nuove mura della città e il terreno dietro le medesime e alla porzione che ciscuna parte deve ottenere nelle case, terre, fondamento, e del consortatico da stabilirsi vicendevolmente.
Fatto in Lucca nella casa di detti figli del quondam Tagliabue presenti Ubaldo Cardellini e Conetto figlio di Mainetto Pelalocchi.
Al seguito di ciò i prefati arbitri pronunziarono la seguente composizione. Che i detti Iacopo e Francesco per loro e per Iacopo loro nepote se tornerà al secolo, e che Talliabue per sè e Iacopo e Malaspina come tutori di Aldibrandino e Dolce fratelli, ed essi fratelli comunichino fra loro le case coerenti dalla parte di Settentrione ossia dlla pubblica via fino alla coscia della torre che è dalla parte di mezzogiorno; e che detto Aldibrandino e Dolce fratelli comunichino ugualmente la loro casa, e circa le quali case da comunicarsi se ne determina la porzione. Inoltre stabiliscono che le parti debbano costruire due buone e convenienti cosce per fondarvi una torre, e si stabilisce in quale porzione debbano conferire le parti per le spese relative allo innalzamento della stessa torre.
Fatto in Lucca nella chiesa di S. Donnino il detto giorno, alla presenza di Conetto e di Tagliabue germano figli di Mainetto Pelalocchi.
Il 27 Luglio di detto anno in Lucca nella casa dei figli del quondam Talliabue, alla presenza di Burnetto, di Bandino Soffreduccio e di Ubaldo Cardellini e di Dato Nunzio Consoli figlio d'Angelo dichiarano gli arbitri che le suddette coscie debbano farsi fino all'altezza che si sogliono fare le "imposte" degli archi e ciò entro le calende del prossimo luglio; inoltre dichiara che la torre dovrà essere alta 28 braccia e con tre solari entro tre anni.
Aggiornamenti:
1999-07-16, Contessa
Immagini: