Datazione (rilevata):
13 Febbraio 1203
01. Atto
Datazione (rilevata):
13 Febbraio 1203
Persone:
rogante: Glandone notaio di Federico Imperatore e giudice di suo figlio Re Enrico (signum: 1)
testimone: quondam Guilielmetti di Maschiano,
Regesto:
Orlando notaio di Federigo imperatore, e del suo figliuolo Re Enrigo, giudice Bonello "caltholario", figlio quondam Signorecti, dovendo ricevere dai figli quondam Corsi Ramondini, cioè da Sestarone, Gottifredo, Cenamo e Cesario della somma di lire 24 soldi 13 e denari 6, soltanto lire 4, e avere indi pegni i beni i quali furono del detto quondam Corso, come apparisce da instrumento fatto di mano di Deolofece giudice e notaio, il detto Bonello confessa di aver avuto da Talliabue quondam Mincalegoi, agente e faciente per sé e Dolce suo germano lire 4 di moneta lucchese, sotto il patto che gli stessi pegni che erano ad esso abbligati siano obbligati ai detti germani, cedendo perciò ad essi le azioni e ragioni che ha contro i sopradetti germani quondam Corsi.
"Actum Luce", cioè nella casa di Glandone giudice e notaio. Prete lei di Lischia quondam Rolandini, Bonagiunta quondam Petricalocchie e Negro q. Guilielmetti di Maschiano, testimoni.
Aggiornamenti:
1999-06-10, Contessa
Immagini: