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18-03-1298 - S.ROMANO (pergamena)

Datazione (rilevata): 18 Marzo 1298

Misure: 520 x 665 mm
Materiale: pergamena
Stato: medie lacune
Stato di conservazione: buono
Condizione: stesa
Segnatura antica: mazzo n. 261

01. Atto

Datazione (rilevata): 18 Marzo 1298

Carattere: pubblico
Traditio: originale
Topica: Giovanni Domini NotaroFrate Tederico Vescovo di Cervia da a titolo di donazione a Barronzone quondam Bonaccursi di S. Lupidio procuratore dei monasteri Suore e domine di S. "Mattia"? del Monte della Guardia di S. Mattia fuori i Sobborghi della Città di Bologna fuori fdel Borgo di S. Caterina di Seragoza lire 1197 bolognesi perch‚ compri in nome dei detti Monasteri un possesso buono e utile nel quale spenda tutta detta somnma riservandosene esso Vescovo il frutto durante la sua vita, e dopo la sua morte vuole che il Priore e Convento dei frati predicatori di S. Romnao di Lucca abbiano aanualmente in perpetuo nove parti del detto frutto ed i detti monasteri l'altra decima parte. Vuole pure che dopo la sua morte sulle dette nove parti il priore e Convento di S. Romano dia annualmente ai frati Tolomeo, Guglielmo Catrignelli, Opizone de Avocatis, Bonaccorso Vespe e Iacopo Scandaleonis 40 soldi bolognesi per ciascuno per sopperire alle spese delle loro vesti ed altre cose necessarie. Seguono poi altri patti e condizioni segnatamente riguardo all'inalienabilità di detto possesso e pel trasferimento di esso ad altri monasteri incaso d'inescuzione dei patti stessi." bononie" in borgo ricco nella casa del detto Vescovo e nella casadel detto Vescovo e nella camera di lui frate Guglielmo de Yurea, frate Stefano di Bologna, frate frate Grimaà di Bologna tutti dell'Ordine dei frati predicatori di Bologna, Guglielmo detto Lemmo quondam domini Sornacchi de Archu di Lucca Tomaxio quondam Domini Ugolini Clarige e frate Paganino di Alexandria converso dell'Ordine dei frati predicatori di Bologna.Lo stesso giorno 18 Marzo alla presenza del Notaro e dei detti Testimone il Capitolo dei detti Monasteri intesa la lettura del detto contratto di donazione lo approva e ratifica promettondo solennemente la esecuzione di tutti i patti e condizioni in esso contenuti. Anche in questa pergamena è detto "quod ibidem corpus gloriosi beati dominici requiescit" ma è mutila del punto dove indica il convento nel quale trovasi, è da osservarsi però che nelle dichiarazioni che fa il Notaro sottoscrivendo, accenna ad aggiuntee segnature da esso fatta, e fra le altre di aver segnate "come superflue " le parole comprese fra "mundo deus e certitudina liter" nelle quali trovansi comprese le predette. Ciò ha pure supposto con quanto si vedrà indicato nella copia della presente pergamena del Notaro Fedocco quondam Petri Scortica e su quella di S. Romano 26 Marzo 1298 / Bologna, l. d. Borgo Ricco, nella casa del Vescovo

Persone:
rogante: Giovanni Damiani, notaio (signum: 1)

Regesto:
Giovanni Domini notaio Frate Tederico Vescovo di Cervia da a titolo di donazione a Barronzone quondam Bonaccursi di S. Lupidio procuratore dei monasteri Suore e domine di S. "Mattia"? del Monte della Guardia di S. Mattia fuori i Sobborghi della Città di Bologna fuori fdel Borgo di S. Caterina di Seragoza lire 1197 bolognesi perché compri in nome dei detti Monasteri un possesso buono e utile nel quale spenda tutta detta somnma riservandosene esso Vescovo il frutto durante la sua vita, e dopo la sua morte vuole che il Priore e Convento dei frati predicatori di S. Romnao di Lucca abbiano aanualmente in perpetuo nove parti del detto frutto ed i detti monasteri l'altra decima parte. Vuole pure che dopo la sua morte sulle dette nove parti il priore e Convento di S. Romano dia annualmente ai frati Tolomeo, Guglielmo Catrignelli, Opizone de Avocatis, Bonaccorso Vespe e Iacopo Scandaleonis 40 soldi bolognesi per ciascuno per sopperire alle spese delle loro vesti ed altre cose necessarie. Seguono poi altri patti e condizioni segnatamente riguardo all'inalienabilità di detto possesso e pel trasferimento di esso ad altri monasteri incaso d'inescuzione dei patti stessi.
"Actum bononie" in borgo ricco nella casa del detto Vescovo e nella casadel detto Vescovo e nella camera di lui frate Guglielmo de Yurea, frate Stefano di Bologna, frate frate Grima. . . di Bologna tutti dell'Ordine dei frati predicatori di Bologna, Guglielmo detto Lemmo quondam domini Sornacchi de Archu di Lucca Tomaxio quondam Domini Ugolini Clarige e frate Paganino di Alexandria converso dell'Ordine dei frati predicatori di Bologna.
Lo stesso giorno 18 Marzo alla presenza del notaio e dei detti testimoni il Capitolo dei detti Monasteri intesa la lettura del detto contratto di donazione lo approva e ratifica promettondo solennemente la esecuzione di tutti i patti e condizioni in esso contenuti. Anche in questa pergamena è detto "quod ibidem corpus gloriosi beati dominici requiescit" ma è mutila del punto dove indica il convento nel quale trovasi, è da osservarsi però che nelle dichiarazioni che fa il notaio sottoscrivendo, accenna ad aggiuntee segnature da esso fatta, e fra le altre di aver segnate "come superflue " le parole comprese fra "mundo deus e certitudina liter" nelle quali trovansi comprese le predette.
Ciò ha pure supposto con quanto si vedrà indicato nella copia della presente pergamena del notaio Fedocco quondam Petri Scortica e su quella di S. Romano 26 Marzo 1298.


Aggiornamenti:
2000-02-01, Contessa

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