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Diplomatico



15-05-1274 - S.ROMANO (pergamena)

Datazione (rilevata): 15 Maggio 1274

Misure: 210 x 555 mm
Materiale: pergamena
Stato: integra
Stato di conservazione: ottimo
Condizione: stesa
Segnatura antica: mazzo n. 202

01. Atto

Datazione (rilevata): 15 Maggio 1274

Carattere: pubblico
Traditio: originale
Topica: Lione, nella casa di Pietro cittadino lionese; ibidem

Persone:
rogante: Bonamore da Coreglia giudice e notaio (signum: 1)
testimone: Salvuccio quondam Lottieri di Verucola Ghirardinga,

Regesto:
Bonamore da Coreglia giudice e notaio Pietro vescovo di Lucca essendo in Lione (al Concilio) considerando di avere ricevuto ossequio e buon servizio dai suoi familiari, e che devesi remunerare chi è degno di mercede, sotto forma di retribuzione e merito assegna a fra Lorenzo da Vivinaia dell'Ordine dei Predicatori suo familiare, ricevente per sé e per i frati Lazzaro da Lucca, Stefano da Buslagna e Bonaventura converso, tutti suoi familiari ed altre volte con lui commoranti, le cose infrascritte: quattro cavalli, uno dei quali si diceva falciato colle coscie posteriori di pelo baio scuro, altro di pelo rosso fronzuto di bianco in parte falciato di pelo brinato nelle coscie posteriori, il terzo di pelo brinato; il quarto un ronzino di pelo rosso balzano. A frate Lorenzo assegnò tutti i panni da letto e le vesti del suo dosso. A Guidone quondam Malusi di Lucca suo nipote un cavallo di pelo ferrante palafreno. A Pellegrino figlio Bonafidei di Lucca suo nipote un cavallo rosso balzano, una guarnaccia di ferro, . . . . A Saluccio di verrucola Gherardinga un cavallo castrato di pelo rosso. A Panfollia un cavallo baio "tonso", una lorica aperta davanti, una gorgerina, ginocchia, dossaletti di ferro e cerebriere. A Ranieri suo cappellano un cavallo di pelo bovino o rosso. A fra Bonifazio delle Celle un ronzino nero.
"Acta Lugduni" in casa di Pietro cittadino lionese, presenti i predetti frati Lorenzo e Bonifazio, Nantelmo e Guglielmo canonici di Lucca, Ranieri predetto e frate Ugone da Torso ed altri.
Segue altro atto dello stesso notaio, del 16 maggio stesso anno, con cui lo stesso vescovo Pietro donò fra i vivi a fra lorenzo da Vivinaia dei Frati Predicatori di Lucca, accettante per il suo convento, un . . . con "cipho", sei "ciphos", sei "parascides", sei "gradalectos" e cinque "incisoria", i quali vasi tutti d'argento sono presso il Vescovo di Lione. "Acta" nella stessa casa presnti guglielmo e Nantelmo canonici di Lucca, Panfollia figlio Ugolini "Scaphe" di Lucca, Rainiero rettore della chiesa di Maona, Salvuccio quondam Lottieri di Verucola Ghirardinga, testimoni.
Va aggiunto al rotolo altro piccolo pezzo di pergamena dove è scritto quanto segue: Argentum fratruum predicatorum quod fuit fratris Petri quondam episcopi Lucani In primis duo ciminilia unus sciphus deauratus cum pede alius ciphus deauratus sine pede alii sex ciphi sine pede quinque incisoria sex scutelle sex gradalia parva undecim collearia Sunt predicta omnia ad pondus XXX marcarum argenti et unius uncie argenti.


Aggiornamenti:
1999-03-09, Contessa

Immagini:
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