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Diplomatico



S. Ponziano (fondo)

Unità: 20


Datazione: 2 Aprile 790 - 11 Aprile 1687

Descrizione

da Bongi Salvatore, Archivio di Stato di Lucca Inventario a stampa Vol 1 (pag. 17 - 19)

Distribuzione: Sec. VIII, n. 1; Sec. IX, n.1; Sec. X, n. 18; Sec. XI, n. 236; Sec. XII, n. 332; Sec. XIII, n. 494; Sec. XIV, n. 332; Sec. XV, n. 102; Sec. XVI, n. 60; Sec. XVII, n. 10.

ARCHIVIO DIPLOMATICO S. PONZIANO

Le pergamene di S. Ponziano formano la serie più insigne fra le monastiche, che si conservino in Lucca, e fra queste stanno le carte più antiche dell'Archivio di Stato. Salvate dalla dispersione quando avvenne la indemaniazione napoleonica, furono ricoverate nella pubblica Biblioteca, e quindi passarono nell'Archivio stesso, colle altre, il 20 Giugno 1859.

Il monastero di S. Ponziano fu già presso la chiesa dei Ss. Filippo e Giacomo, fuori di Lucca, dalla parte di ponente, a capo d'un sobborgo denominato Placule. In essa chiesa sendo poi stato ricoverato il corpo del martire S. Ponziano, da lui prese il nome. Di questo monastero, che fu residenza di una floridissima comunità benedettina, e della chiesa annessa, parlarono generalmente gli eruditi lucchesi, ma non è a seguirsi che il Barsocchini [012], il quale ne trattò con più critica, e varii sbagli dei suoi antecessori corresse. Da prima i monaci che vi abitarono furono benedettini, ma in seguito vi passarono gli olivetani, come si ha in un atto del Vescovo di Lucca, delegato apostolico, del 3 Settembre 1378. Il suddetto monastero e chiesa annessa, essendo stati distrutti dopo la metà del secolo XV, i monaci ne costruirono un nuovo a levante della città, fuori delle mura, presso la chiesa di S. Bartolomeo in Silice, che di poi prese anche questa il nome di S. Ponziano [013]. L'istituto ebbe poi grandissimo aumento quando a' medesimi olivetani fu consegnato il monastero dei Ss. Salvatore e Salviano del lago di Sesto, già tenuto dai camaldolesi, e quindi passato in commenda; il che avvenne per virtù della bolla di Leone X, del 14 Dicembre 1513.

Fra le carte della presente serie si trovano pertanto quelle dell'antica chiesa de' Ss. Filippo e Giacomo (detta poi di S. Ponziano), prima che fosse posseduta dai regolari; quelle dei monaci benedettini e poi degli olivetani, fino alla loro soppressione; e le altre della Badia di Sesto [014]. Stanno infine nella collezione anche i documenti relativi ad altri membri religiosi, che prima o poi, ebbero dipendenza da S. Ponziano, cioè:

Il monastero e la chiesa di S. Maria di Carignano.

La cappella di S. Andrea di Buslagno (poi Busdagno).

S. Biagio di Rosignano.

S. Giusto di Marlia.

S. Cassiano di Guamo.

S. Biagio d'Aldipescio.

S. Salvatore di Vaccoli.

S. Lorenzo di Rapido.

S. Pietro di Guzano.

S. Romano di Lucca (poi ceduto ai domenicani).

S. Maria inter classos.

S. Genesio.

S. Gemignano.

S. Benedetto (Bolla d'Innocenzo IV, 11 Giugno 1252).

Ss. Stefano e Lorenzo di Cascio in Garfagnana, nel 1615 commutato con la chiesa di S. Lorenzo di Nocchi.

S. Bartolomeo di Ruota, unito a S. Ponziano nel 1562.

Le dipendenze poi della Badia di Sesto, le quali furono trasferite in S. Ponziano, erano:

La chiesa di S. Maria in corso, fuori della porta S. Donato di Lucca, presso S. Anna.

La chiesa di S. Andrea di Castelvecchio.

I religiosi di S. Ponziano conservarono con particolare diligenza le loro pergamene, e circa la metà del secolo passato, ne fecero eseguire dall'antiquario Cardella un notulario assai largamente illustrato. Così concessero che gli eruditi le esaminassero e se ne giovassero largamente, il che ha conferma nel numero assai grande di queste carte che si pubblicarono fino dal secolo XVII. È a notarsi però che alcune, come troppo spesso s'incontra nei documenti de' monasteri più antichi, non sono sincere; come quella del 1 gennaio 904, riguardante il ritrovamento del corpo del santo martire Ponziano, e l'origine della chiesa e monastero [015].

Conosciamo a stampa cartapecore di questa collezione nei seguenti libri:

Puccinelli, Cronaca della Badia fiorentina, p. 196 e segg., un privilegio di Ottone III del 999; e altro di Corrado II, del 1072. -

Fiorentini, Mem. Cont. Matilde, ed. 1756, carta del Duca e Marchese Bonifazio del 1038, doc., pagg. 23; altre della Duchessa Beatrice del 1073, e di Matilde del 1074, 1099, 1103, pagg. 54 e segg. 66, e 148 e segg. -

Rena e Camici, Duchi e March. Tosc. diplomi degli anni 1073, 1074, 1129, 1131, vol. VI. 55 e 66. XIII. 72 -

Muratori, Antiq. Ital. Med. Aevi, privilegio di Corrado I, imperatore, del 1025, diss. III -

carta di Corrado marchese di Toscana an. 1112. diss. VI. - del Duca e Marchese Bonifazio del 1046, diss. XLI. -

Lami, Ecclesiae Flor. Monumenta, ristampa le pergamene già pubblicate dal Muratori -

Mittarelli e Costadoni, Annales Camaldulenses, carta di fondazione del Monastero di S. Pantaleone, anno 1044. II. 106; altra del 1073 relativa alla Badia di S. Salvatore di Sesto, II. 242; altra del 1098 riguardante S. Pietro di Pozzevoli, III. 139; altra del 1134, relativa nuovamente a S. Salvatore, III. 345. -

Bertini, Mem. Doc. Stor. Luc. IV. II. 176, una carta del 1144; e in Att. Acc. Lucch. II. 172, un giudicato fra la chiesa di S. Ponziano e i signori di Montemagno, del 1193 -

Barsocchini, Mem. Doc. Stor. Lucch. IV. parti II-III, varie carte agli atti seguenti, 790, 904, 908, 923, 963, 976, 977, 990, 998, 999, 1000 e 1044. -

Böhmer, Acta Imperii selecta. 51, un diploma dell'Imperatore Enrico del 1044 -

Huillard-Brèholles, Historia diplomatica Friderici, II. vol. II. I. pag. 10, un privilegio di esso Federigo in favore del monastero di S. Benedetto di Polirone, del novembre 1220.

Sec. VIII, n. 1; Sec. IX, n.1; Sec. X, n. 18; Sec. XI, n. 236; Sec. XII, n. 332; Sec. XIII, n. 494; Sec. XIV, n. 332; Sec. XV, n. 102; Sec. XVI, n. 60; Sec. XVII, n. 10.



Note:
[012] Nel Diario sacro di Lucca da lui corretto e accresciuto, sotto i giorni primo Maggio e 25 Agosto, e più largamente nelle Dissertazioni sulla Storia Ecclesiastica. Mem. Doc. Stor. Lucch. V. diss. VI. 5 e segg.


[013] Barsocchini, op. cit.


[014] È però a sapersi che alcune importanti pergamene della Badia di Sesto si trovano della serie della Tarpea, perché già poste fra i documenti pubblici, nell'occasione dei moltissimi negoziati cui dette motivo il lago di Sesto, e il possesso delle circostanti paludi.


[015] Barsocchini, Dissert. cit. pag. 8.


Consistenza:
pergg: 1586
Totale unità: 1586


Aggiornamenti:
2006-04-12, OR


Unit_id: D[01]D[01]D[001]D[63]