Datazione (rilevata):
10 Settembre 1215
01. Atto
Datazione (rilevata):
10 Settembre 1215
Persone:
rogante: Oddo giudice e notaio dell'Aula Imperiale (signum: 1)
testimone: nenato Panichi e Castagnaccio giudice
Regesto:
Odino Giudice e notaio dell'Aula Imp.
Marchesina per sè e Bondie fornacerio per sè giurano di dire la verità circa la sentenza e lodo rotto in £ 6 e tre di libbre di zendadi o £ 12, e giurarono il 10 Settembre * Marchesina disse che fu sentenziato che il detto Bondie dovesse dargli 6 lire entro un certo termine e libbre 3 di zenzadi o il loro valore in £ 12, e tutto ciò si impugnava da Bondie. Questa lite fu cominciata davanti ai consoli prossimi passati, cioè Cecinello Giudice, Veronese Aliotti e Ubaldo Guidi Rubei, e quindi portata alla decisione dei successivi consoli della nuova curia della giustizia Federigi Giudice. Costore quondam Pagano e Ugolino quondam Guidi Paganelli, residenti nel palazzo della chiesa di S. Michele, i quali sentenziarono che computato fra tavole, tempie e una padella, una catena, una secchia, una peranna, 12 paia di suole e delle fornelle, coltelli broccati, una cassetta, un soppedagnolo, una guarnacca, 10 paia di calzari un piumaccio un mantello di zendado, una bigongia, un albuolo, dei quali oggetti per singoli si dichiara nella pergamena il valore, e vengono in complesso soldi 115 e denari 6, il detto Bondie assente non osservò la sentenza in soldi 4 e den. 6 per una parte, e per l'altra in libbre tre di zenzadi o £ 12, e così ann unziarono a Don Andalo Potestà di Lucca, ed assolvono Bondie dal superfluo di detta sentenza, salvi a lui i diritti non dedotti in detta compensa.
Fatto presenti Deodato quondam Gerardini di Marlia, Benenato Panichi e Castagnaccio giudice testimone
Aggiornamenti:
1900-01-01, Contessa
2006-12-31, Nelli Sandro
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