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30-08-1315 - S.M.CORTEORLANDINI (pergamena)

Datazione (rilevata): 30 Agosto 1315

Misure: 270 x 357 mm
Materiale: pergamena
Stato: integra
Stato di conservazione: buono
Condizione: stesa
Segnatura antica: mazzo n. 316

01. Atto

Datazione (rilevata): 30 Agosto 1315

Carattere: privato
Traditio: originale
Topica: Nicolao quondam Proyni, notaio di Carrara Ser Spinello figlio Berti Napoleonis di Santa Croce, emancipato da detto suo padre, fa il suo testamento, col quale dispone che, morendo in Carrara, sia seppellito nella pieve di Sant'Andrea. Lascia per i suoi funerali e fa dei lasciti alle chiese di S. Pietro di Avenza, di Colonnata e di Gragnano. Ordina che tutto il male acquisito per pravità usuraia ed altre cause sia restituito, a quelli che apparirà essere stati estorti, dai suoi infrascritti fedecommissari, dopo che la "pars extrinseca" di Santa Croce ritornerà in Santa Croce. Lascia œ 200 di denari pisani in dote a ciscuna delle sue figlie Tinga, Becca, Bertina e Ghita. Costituisce il ventre di sua moglie Carina suo erede universale con talune condizioni. Dopo alcune altre disposizioni, nomina sui fidecomissari detta Carina sua moglie, suo padre Roberto e Meuccio Iacopi, e prega detto suo padre di non alienare fuori dei consorti la sua casa in Santa Croce, potendo altrimenti pervenire in mano dei suoi nemici. " Carrarie" nella casa di Guglielmuccio Nerucci / Carrara, nella casa di Guglielmuccio Nerucci

Persone:
rogante: Nicolao notaio di Carrara (signum: 1)

Regesto:
Nicolao quondam notaio di Carrara Ser Spinello figlio Berti Napoleonis di Santa Croce emancipato da detto suo padre fa il suo testamento col quale dispone che morendo in Carrara sia seppellito nel Pleberio du Sant'Andrea.
Lascia per i suoi funerali ed alle Chiese di S. Pietro di Avenza di Colonnata e di Gragnano. Ordina che tutto il male acquisito per vita usuraia ed altre cause sia restituito, a quelli che apparirà essere stati estorti dai suoi infrascritti fedecommissari, dopo che la parte "extrinsecum" di Santa Croce.
Lascia £ 200 di denari pisani in dote a ciscuna delle sue figlie Tinga, Becca, Bertina e Ghita. Costituisce il ventre di sua moglie Carina sue erede universale con talune condizioni. Dopo alcune altre disposizioni, nomina sui fidecomissari detta Carina sua moglie, suo padre Roberto e Meuccio Jacopi, e prega detto suo padre di non alienare fuori dei consorti la sua casa in Santa Croce, potendo altrimenti pervenire in mano dei suoi nemici.
"Actum Carrarie" nella casa di Guglielmuccio Nerucci.


Aggiornamenti:
1999-01-06, Contessa
2006-12-31, Nelli Sandro

Immagini:
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