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15-12-1250 - S.M.CORTEORLANDINI (pergamena)

Datazione (rilevata): 15 Dicembre 1250

Misure: 306 x 580 mm
Materiale: pergamena
Stato: integra
Stato di conservazione: buono
Condizione: stesa
Segnatura antica: mazzo n. 156

01. Atto

Datazione (rilevata): 15 Dicembre 1250

Carattere: privato
Traditio: copia
Topica: " Luce" in casa Gerarducci Jacopi, Guillielmo Rosanelli e / Lucca, nella casa di Gherarduccio di Iacopo

Persone:
rogante: Bonagiunta di Orbicciano
esemplante: Bianco del fu Opizo giudice e notaio (signum: 2)
testimone: Giovanni notaro,

Regesto:
Blanco quondam Opithi Giudice e notaio trasse dal libro degl'insoluti di Bonagiunta Orbicciani con licenza di lui.
Passavante di San Colombano di Compoto figlio Benfacesti, essendo stata data una sentenza da Bonaventura Pannario e da altri, come apparisce dal libro delle pronunzie, Letizia moglie di esso Passavante venne dinanzi a Bonagiunta Orbicciani Giudice notaio ed esecutore delle singole pronunzie per il Comune di Lucca, chiedendo a Lui che sieno conservate le ragioni della sua dote e dello antifato sopra i beni di esso suo marito e le stesse ragioni le siano date insoluto; dichiarando spettarle £ 9 di dote, e £ 11 di corredo, ed offrendo per ragione un pubblico strumento di Ciaffetto notaio dell'8 febbraio 1212, nel quale Passavante sovrascritto obbliga per le ragioni dotali la metà di tutti i suoi beni. Per lo che esso Bonagiunta come esecutore delle pronunzie, invece di Tommaso di Malanotte Potestà di Lucca, aderendo ad essa dimanda, assegna insoluto ad essa donna quarantaquattro pezzi di terra posti in compoto, i quali minutamente si descrivono e che hanno i seguenti vocaboli. In "Colle in Piè Mogino", in "Vineglio" - in "Campo Augustino" - a "Rivillano" - in "Petra Femina" - in "Val di Cerasia" - a "Bontenna" - in "Valle Maggiore" - in "Rio Malo" - in "Plano cecin. ad Truodo" - "Postmondino" - "Alla Colla in Pinzale" - "Super Classum" - in "Protopioppo" - in "Cafrignone" - in "Valle Fracta" - in "Val di Cerasia" - in "Bertemmino" - in "Silva Maggiore" - in "Solano" - Ad "Nivum Aquile" - in "Colle Malo" - ad "Livoniani" - Più si assegnano per le stesse ragioni le seguenti masserizie: cinque botti di cui 3 son piene di vino, due scrigni, due arcipredore, due tini coperti e due scoperti, due troghe, due marrelle, un marrone, un paiolo, una padella, due rastri, un asino, un . . . , una cotta, un mantello da femmina, una gonnella, tre barracani da femmina, due coltri, due piumacci, due copertoi, due asce, e altri ferramenta che servono nel tinello. Item tutti i miglioramenti che ha sulle terre che tiene in affitto, e in altro modo che gli appartengono; la cannella ed il panicale che ha in capanna; il monte del sugo, o il letame che ha in vineglia, tre seghe da ricidere, una di latta, l'altra di legno; item la metà delle cassine etc. 3 bigonge una maffa, i denari che deve dargli, uno scudo, due cappelli de armari, due tavolacci . . . i denari che doveva dargli Orsetti, diciotto else di lino, diciotto "parassidos", nove staia di olive, sei galline e il gallo, due paia di polli, due casacche, due fassa fra pali e calvecchie, uno staro di legna, 3 coppi d'olio, un telare, due collari di ferro, 3 cervelliere, le case e gli edifici tutti, la sua parte dei beni comunali, la sua parte dei boschi comunali, luogo detto in Bizando (?) etc.
"Actum Luce" in casa Gerarducci Jacopi, Guillielmo Rosanelli e Giovanni notaio, testimoni.


Aggiornamenti:
1900-01-01, Contessa
2006-12-31, Nelli Sandro

Immagini:
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