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Diplomatico



05-06-1214 - S.M.CORTEORLANDINI (pergamena)

Datazione (rilevata): 5 Giugno 1214

Misure: 358 x 564 mm
Materiale: pergamena
Stato: integra
Stato di conservazione: cattivo
Condizione: stesa
Segnatura antica: mazzo n. 88

01. Atto

Datazione (rilevata): 5 Giugno 1214

Carattere: privato
Traditio: originale
Topica: Lucca, nella chiesa di S. Leone; Lucca, nella casa di Piero e Bonaventura [...]

Regesto:
. . .
Ingheramo e Giglio germani quondam Cacciaguerra di Montemagno per loro, e come tutori di . . . loro germani e figli di esso Cacciaguerra "per fustem" investono a titolo di retto feudo e benefizio Ugolino quondam Ronseri del pié di monte sotto Montemagno, ricevente per Stefano suo figlio di varie terre con casalino con noci e fichi sopra di sé in "Montemagno" nella terra e costa di "Freddana" e in altri luoghi e di altre terre poste in S. Andrea di "Pontemazori"; col patto che esso e suoi figli ed eredi non debbano servire né lavorare in nessuna rocca e castello di essi germani fuorché nel suddetto feudo, né essere considerati come manenti, coloni . . . originario o inquilino di essi germani e loro eredi, ma debbansi dette terre aversi in feudo e benefizio come liberi naturali e nobili fedeli. E detto Giglio sopra l'anima sua, e Giovanni de' Poittro quondam Ugolini sopra l'anima d'Inghirame per licenza datagli da lui giurarono d'osservarne quanto avevano promesso ponendo le mani sopra i SS. Evangeli. E gli stessi Ingherame e Giglio protestarono che detto Stefano è uomo libero, che non è né deve essere di loro manente e dichiararono di aver ricevuto da esso Ugolino per il suo figlio per servizio di questo feudo soldi 40 lucchesi, e che esso Stefano e suoi eredi debbano giurare fedeltà a tutti i figli del quondam Cacciaguerra contra ogni persona e luogo. Dopo di che pel . . . di Montemagno quondam Ugolini si obbligò . . . esso Stefano col consenso di detti Inghirame e Giglio. Fatto in Lucca nella chiesa di S. Leone, presenti Gerardo notaio e Guido germani quondam Gerardini . . .
Si dichiara che le suddette terre, che designò Ranuccino, sono le seguenti; un campo luogo detto "A Monte". 2° un altrro campo ivi. 3° una vigna luogo detto "alle mezzane". 4° altra vigna luogo detto "Momignone". 5° altra vigna ivi. 6 una selva luogo detto "a Porta". 7 una selva a casa nuova. 8 un bosco e fichete nello stesso luogo. 9 una vigna u ulivato con castagni in "Gaia".
10 una vigna in "Capule". 11 un uliveto nel luogo detto "a Valle". 12 una selva ivi. 13 un campo in Cafaggio. 14 una selva luogo detto "a Barencone". 15 una selva luogo detto "a Rotta". 16 un oliveto luogo detto "a Pastino". 17 un querceto luogo detto "a Colle". 18 una vigna a Casale. Di più detto Ranuccio dichiarò parte del feudo le terre di cui Martino e Bernetto rendono 15 staia di mosto. Questo fu fatto in detto anno il 9 dicembre nella città di Lucca in casa di Piero e Bonaventurra . . . presenti Bellebuono notaio di Montemorli e Baranello sellaio quondam Cosci.
N. B. Questa pergamena in gran parte guasta e illeggibile.


Aggiornamenti:
1900-01-01, Contessa
2006-12-31, Nelli Sandro

Immagini:
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