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09-09-1188 - S.GIOVANNI (pergamena)

Datazione (rilevata): 9 Settembre 1188

Misure: 250 x 350 mm
Materiale: pergamena
Stato: medie lacune
Stato di conservazione: buono
Condizione: stesa
Segnatura antica: mazzo n. 54

01. Atto

Datazione (rilevata): 9 Settembre 1188

Carattere: pubblico
Traditio: originale

Persone:
rogante: Bandino notaio dell'Imperatore Federico e di suo figlio Re Enrico (signum: 1)

Regesto:
Bandino notaio dell'Imp. Federigo e del suo figlio Re Enrico.
Sentenza proferita da Iacobo giudice Ordinario figlio di Gervasio, da Uberto galate, e da Bruno del Balzo in una causa vertente fra Guilielmo notaio per sé e per la chiesa di S. Donnino, costituito avv. di detta chiesa da Bene prete, da una parte, e Gerardo Giudice quondam Moreccio avvocato della chiesa di S. Giovanni e Santa Reparata, dall'altra parte. Chiedeva Gerardo Giudice da Guilielmo notaio che venisse alla chiesa di S. Giovanni e Santa Reparata a udire i divini uffizi, e che non impedisse ad Enrigo Guarminella, a Rolando Bolfi, a Bernardo Gallighe di venire colle loro mogli etc. alla chiesa suddetta di S. Giovanni ad ascoltare i divini uffizi etc. Gulielmo chiedeva all'incontro che la chiesa diS. Giovanni non disturbasse quella di S. Donnino nel quasi possesso di dette persone e casa, e che non gli ricevesse ai divini uffizi etc. Dopo essersi addotte dalle parti varie ragioni a sostegno delle loro pretese , i suddetti consoli sentenziarono assolvendo gulielmo dalla domanda quanto a se, e condannandolo per la chiesa di S. Donnino a non impedire agli abitanti nella casa di Enrighetto Guarmignella e di Bernardo Galiga e di Rolando Bolgi e di Guido Galiga e di esso Gulielmo notaio che volessero andare ai divini uffizi in S. Giovanni e Santa Reparata ed assolvendo inoltre esso Gulielmo per sé e per la chiesa di S.
Donnino dalladomanda di non ricevere gli abitanti di dette case che vi andassero spontaneamente, eccettuati gli abitanti nella casa nella casa di Guidalotto quondam Ugerio, e condannando "ex avverso" detto Gerardo giudice per la chiesa di S. Giovanni e Santa Reparata a non molestare alla chiesa di S. Donnino e suo rettore il quasi possesso delle suddette case e degli abitanti in esse quanto a riceverli ai divini uffizi; assolvendo perciò Guilielmo avvocato da questa domanda etc. Fatto alla presenza di Schessa quondam Rolando, di Orlando quondam Guicciardo, e di Bonfilio notaio di Pellegrino Berlascia, e di Meloco figlio d'Andrea.


Aggiornamenti:
1999-04-06, Contessa
2006-12-31, Nelli Sandro

Immagini:
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