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28-04-1158 - S.GIOVANNI (pergamena)

Datazione (rilevata): 28 Aprile 1158

Misure: 300 x 350 mm
Materiale: pergamena
Stato: integra
Stato di conservazione: ottimo
Condizione: stesa
Segnatura antica: mazzo n. 38

01. Atto

Datazione (rilevata): 28 Aprile 1158

Carattere: privato
Traditio: originale
Topica: Lucca

Persone:
rogante: Urbiciano notaio (signum: 1)

Regesto:
Urbiciano notaio Breve per memoria qualmente in Lucca Guido quondam Ugo infermo ma sano di mente e rettamente parlante dispone come appresso delle cose sue. Voglio giudico dispongo che la chiesa di San Giovanni e Santa Reparata abbia ogni gius e miglioramento che in qualunque modo mi appartenga sopra due campi della chiesa stessa che ho a tenimento, uno delli quali presso la chiesa di S. Filippo luogo detto "Duo deci"; l'altro presso la "pieve S. Paolo" luogo detto "Casaggio"; ciò per altro se morrò senza figlio legittimo, e se lasciando figlio legittimo morrà senza erede legittimo, e coll'obbligo di farmi cantare mille messe. Inoltre voglio e giudico al monastero di S. Salvatore di Sesto ogni giud e miglioramento che può appartenergli sopra due campi che ho a tenimento da esso monastero uno dei quali presso la chiesa di S. Filippo ed è una coltre, l'altra nel luogo detto "Campo Baroncelli" e "Insula canina" alla stessa condizione che sopra se poi lascerò un figlio legittimo giudico per l'anima mia venti libre di denari lucchesi; delle quali ne siano date poi alla suddetta chiesa di San Giovanni e alla sua opera soldi 40, e le altre rimanenti 12 libre saranno distribuite alle chiese maggiori e spedali della città e borghi dal suddetto priore e da Enrico mio genero, e da Aliotto quondam Rolando, e Gontinello quondam Ildebrando e Monaco quondam Cristofano e da Enrico prenominato Spiafamo. Se poi non avrò figlio, e lascerò due figlio o più giudico per l'anima mia 20 soldi che saranno distribuiti dai suddetti come meglio crederanno.
Gli altri beni gli giudico alle figlie che ho presentemente e che lascerò alla mia morte a condizione che abitino sempre esse e i loro figli la mia casa di abitazione presso la chiesa di S.
Giovanni, che non potranno vendere; lo che se una di loro, o looro figli non osserveranno, la sua porzione di casa vendga in potestà di detta chiesa. Voglio e giudico che Gontelda mia figlia sia nel "mundio" dei sopra detti uomini, eccetto il priore.
Voglio che Romita mia moglie nel mundio di detto Monaco. Giudico Belgiario quondam Petro libre tre e altrettante ad Araldino quondam Rolando. A ciascheduuno di detti mundualdi giudico soldi venti etc. etc.
Fatto alla presenza di Gontino quondam Ildebrando, Guilielmo e Rolando germani figli del predetto Enrico prenominato Spiafamo, e di Rainerio quondam Mino.


Aggiornamenti:
1999-03-06, Contessa
2006-12-31, Nelli Sandro

Immagini:
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