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26-04-1498 - S.FREDIANO (pergamena)

Datazione (rilevata): 26 Aprile 1498

Misure: 250 x 1540 mm
Materiale: pergamena
Stato: integra
Stato di conservazione: buono
Condizione: stesa
Segnatura antica: mazzo n. 637

01. Atto

Datazione (rilevata): 26 Aprile 1498

Carattere: privato
Traditio: originale; copia
Topica: " Luce", Testimone don Timoteo Mariani, Giovanni Antonio di Carlo Bernardi da Firenze / Lucca; ibidem

Persone:
rogante: Michelangelo del fu Papo Benedetti di S Miniato; Carlo da Vecchiano notaio; Benedetto del fu Giovanni di Piero de' Franciotti (signum: 1)
esemplante: Benedetto del fu ser Giovanni di Piero de' Franciotti, cittadino lucchese
testimone: A Lucca
testimone: Timoteo di Mariano Macigni
testimone: Arrigo olim Romanello

Regesto:
Michael Angelus condam Papi Benedicti de Sancto Miniato, notaio fiorentino.
Giovanni olim Piccino di Polenzana nomina suo procuratore Pietro di Acconcio Biccacini, cittadino pisano, con il mandato di dire a Nicolao olim Mattia di Simone, residente a Pisa, che il detto Giovanni, data la sua miseria, non può per il momento pagare il debito che aveva verso di lui.
1497 aprile 27 Benedictus quondam Ser Iohannis Pieri de Franciottis cittadino lucchese trasse dai rogiti di Carlo da Vecchiano notaio (copia) Dietro mandato del Vicario dell'Arcivescovo di Pisa, il notaio Carlo da Vecchiano notifica agli eredi del detto Mattia e in particolare al detto Nicolao le ragioni per le quali il detto Giovanni olim Piccino non è tenuto a pagare le somme da lui richieste.
1498 aprile 26 Benedictus quondam Iohannis Pieri de Franciottis cittadino lucchese I canonici del monastero di S. Frediano di Lucca autorizzano Marco di Domenico da Vallerana, loro confratello, priore della chiesa di S. Maria Maddalena di Castelfranco nel Valdarno, ad accettare la nomina del detto Giovanni olim Piccino.
"Actum Luce", testimoni don Timoteo Mariani, Giovanni Antonio di Carlo Bernardi da Firenze.
1498 aprile 26 Don Marco olim Domenico di Vallerana, canonico regolare del monastero di S. Frediano di Lucca, agendo come procuratore di Giovanni olim Piccino da Colleuli nella diocesi di Pisa, dà in affitto a Battista quondam Arrigo da Sarzana e ai di lui discendenti in linea mascolina una casa con orto posta nel borgo di Colleuli; e un podere a bosco, oliveto e terre campive, posto nel detto comune di Colleuli, in luogo detto "alla collina"; e una terra a oliveto posta come sopra; impegnandosi il detto Battista quondam Arrigo a dare 22 ducati larghi d'oro "pro investitura", a corrispondere ogni anno una salma di olio a titolo di affitto, ed a mantenere a sue spese, finché vivranno, il detto Giovanni olim Piccino e la di lui moglie Margherita.
A Lucca Testi: Timoteo di Mariano Macigni, Arrigo olim Romanello.


Aggiornamenti:
1900-01-01, Contessa
2006-12-31, Nelli Sandro

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