Datazione (rilevata):
13 Febbraio 1218
01. Atto
Datazione (rilevata):
13 Febbraio 1218
Persone:
rogante: Vitale giudice e notaio dell'Aula Imperiale (signum: 1)
testimone: Fatto alla presenza di Lamberto quondamm Guido
testimone: di Guerriscio quondamm Tegrimuccio e di Uguccione nunzio
Regesto:
Vitale Giudice e notaio dell'Aula Imp.
La lite vertente fra Orlandino avv. della chiesa e spedale di San Giovanni di Capo di Borgo da una parte e Morraello avv. della chiesa e canonica di S. Martino dall'altra parte incominciata al tempo dei Treguani Rolando Scaliza Giudice e Bonifazio quondam Baldinotto e Guido Armanno era come appresso.
Lo spedale di S. Giovanni di capo di Borgo chiedeva da detta chiesa e canonica 12 staia fra grano e miglio o la stima relativa, cioè soldi 5 e denari 6 per ogni staio grano, e soldi 4 e denari 6 per ogni staio miglio, e ciò perchè il detto spedale per due anni aveva fatta indebitamente la vendita a detta chiesa e canonica di staia 3 grano e altrettante di miglio, la quale sostenevasi essere stata debitamente fatta da Moroello avv. della chiesa di S. Martino.
Su questa controversia Cremonese Giudice e Opizo Mordilli e Oddo quondam Benenato consoli Treguani residenti nella casa dell'Opera di S. Michele sentenziarono, condannando Morroello per la chiesa di S. Martino a pagare entro due mesi soldi 30 alla chiesa e spedale di S. Giovanni di Capo di Borgo, assolvendolo dal superfluo, e dichiarando che il dazio dovrà esser pagato dalle parti per metà.
Fatto alla presenza di Lamberto quondam Guido di Guerriscio quondam Tegrimuccio e di Uguccione nunzio, testimone
Aggiornamenti:
1900-01-01, Contessa
2006-12-31, Nelli Sandro
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