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Albero



01-09-1253 - S.AGOSTINO (pergamena)

Datazione (rilevata): 1 Settembre 1253

Misure: 126 x 312 mm
Materiale: pergamena
Stato: integra
Stato di conservazione: discreto
Condizione: stesa
Segnatura antica: mazzo n. 162

01. Atto

Datazione (rilevata): 1 Settembre 1253

Carattere: privato
Traditio: copia
Topica: S. Pietro di Valle d'Era, nel portico della casa di Enrico del fu don Norberto

Persone:
rogante: Iacopo notaio
esemplante: Rosso del fu Amico notaio di S Pietro a Valle, notaio di Federico imperatore dei Romani (signum: 2)
testimone: figlio d' Amato notaio col consenso del padre e Iacopo notaio quondam Cipriani
testimone: e Angerello quondam Bonaccorso promettono a Bernardo quondam Giunta di S. Pietro
testimone: ricevente per don Gualterotto giudice cittadino di Lucca quondam don Federigo
testimone: che faranno sì che se esso don Gualterotto otterrà e terrà presso di s‚ Michele figlio di Rubertino di Quarata che è tenuto in carcere a Lucca
testimone: esso Michele non si allontanerà dalla sua presenza
testimone: e lo rileveranno indenne dalla fideiussione che presterà al comune di Lucca per d.o Michele. Fatto in S. Pietro di Valle d'Era nel portico della casa di detto Enrico
testimone: presenti Porco notaro figlio d'Argorello e Corso quondam Bonaccorso

Regesto:
Rosso quondam Amico notaio di S. Pietro a Valle Not, di Federigo Imp.
de' Rom. trasse questa Carta dalla Sceda di Iacopo notaio Enrigo quondam Don Norberto e Uguccio figlio di Bonaccorso quondam Don Paneporco Giudice di Pisa e nepote di esso Enrigo, Saraceno, Francesco e Rubertino quondam Lambertino e Giov notaio figlio di Monaco di Quaratato e Giove quondam Giunta, Sigerio figlio di Ventura e Rubeo figlio d' Amato notaio col consenso del padre e Giove notaio quondam Cipriani, e Angerello quondam Bonaccorso promettono a Bernardo quondam Giunta di S. Pietro ricevente per Don Gualterotto Giudice cittadino di Lucca quondam Don Federigo che faranno si che se esso Don Gualterotto otterrà e terrà presso di sè Michele figlio di Rubertino di Quarata che è tenuto in carcere a Lucca, che esso Michele non si allontanerà dalla sua presenza, e che lo rileveranno indenne dalla fideiussione che presterà al comune di Lucca per d. o Michele. Fatto in S. Pietro di Valle d'Era nel portico della casa di detto Enrico, presenti Porco notaio figlio d'Argorello e Corso quondam Bonaccorso. Testim.


Aggiornamenti:
1900-01-01, Contessa
2006-12-31, Nelli Sandro

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