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09-10-1216 - S.AGOSTINO (pergamena)

Datazione (rilevata): 9 Ottobre 1216

Misure: 300 x 578 mm
Materiale: pergamena
Stato: integra
Stato di conservazione: ottimo
Condizione: stesa
Segnatura antica: mazzo n. 91

Note:
36-DATAZ.: DAL 09-10-1216 AL 04-01-1217

01. Atto

Datazione (rilevata): 9 Ottobre 1216

Carattere: privato
Traditio: exemplum
Topica: Lucca, nel chiostro della chiesa di S. Donato

Persone:
rogante: Giovanni giudice e notaio (signum: 1)
esemplante: Giovanni giudice e notaio (signum: 2)
traente: (signum: 3)

Regesto:
Giovanni giudice e notaio copiò dai suoi rogiti, e Nicolao e Giuliano Frambaglia e Orlando, tutti giudici e notari, autenticarono Frate Piero, rettore e domino della cella che fu del quondam prete Rustico col consiglio e consenso di prete Guidone, e degli altri preti della cella, dette in deganio o permuta a Buonaccorso priore della chiesa di S. Donato tutta la terra che è sopra la via castellana di castello Passarino dalla parte del monte, la qual terra è di detta cella e si compone di 5 pezzi di terra, i quali uno per misura 2 coltre, 8 staia, 3 scale e quarta parte di una scala, la qual terra era venuta alla cella per permuta da tagliapane quondam Cristofori. Per la qual cosa, detto priore Buonaccorso col consiglio di altri canonici della chiesa sua, e di Rolandino avvocato, dà in permuta all'anzidetto prete Piero, ricevente per la cella, la rendita annuale di 5 staia di grano e 4 di miglio che è parte di una rendita maggiore che detto priore e la sua chiesa ricevono da Soffreduccio di Castello, e più tanta terra del d. reddito, quanto appartiene al medesimo. Similmente il d. priore, collo stesso consiglio, dà a detto frate Piero ricevente per la cella, tre pezzi di terra che sono dall'altra lato della via castellana, dalla parte del Fiume Serchio; la prima e la seconda delle quali, confinano da due parti delle vie pubbliche e dalle altre due parti colle terre della cella, e la terza poi è fatta a modo d'erpice, e da una parte confina colla terra della cella, dall'altra colla terra di Cacciamontone giudice , e dall'altra parte colla via pubblica. Le due prime delle quali hanno 4 staia e 3 scale di misura, e l'altro pezzo fatto a modo d'erpice è di 1 staio e 5 scale. E fu patto che detto priore e suoi successori non potessero mai fabbricare nessuno abituro sopra la terra di S. Donato, che è al lato della terra di S. Giorgio, presso la detta cella, dalla parte d'occidente, più vicino di 22 pertiche. Acta nel chiostro di detta chiesa di S. Donato, presente Buonincontro e Buonaccorso conversi e chierici della medesima, Benencasa quondam Giovanni e Buonaccorsom q. Carbonis.
P. S. 4 gennaio 1217 Prete Matteo e i frati Bondie, Benetto, Bene e Bianco della detta cella acconsentono a detto deganio.


Aggiornamenti:
1900-01-01, Contessa

Immagini:
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