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12-12-1293 - ROCCHI BURLAMACCHI (DEPOSITO) (pergamena)

Datazione (rilevata): 12 Dicembre 1293

Misure: 305 x 395 mm
Materiale: pergamena
Stato: integra
Stato di conservazione: ottimo
Condizione: stesa
Segnatura antica: mazzo n. 0

Note:
15-3 bifoli cuciti

01. Atto

Datazione (rilevata): 12 Dicembre 1293

Carattere: privato
Traditio: copia
Topica: " in coquina domus ecclesie Sancti Silvestri monasterii de Guamo", Testimone Bonifazio e Frediano, monaci di S. Michele, e frate Giordano converso / Guomo, nella cucina della casa della chiesa del monastero di S. Silvestro; ibidem; Lucca; ibidem

Persone:
rogante: Nicolao di Cecio di Bonagiunta
esemplante: (signum: 2)
traente: (signum: 3)
testimone: Con atto successivo in pari data
testimone: nello stesso luogo e davanti agli stessi
testimone: Trasmondino fa il proprio testamento
testimone: con il quale
testimone: dopo aver ricordato con vari lasciti la sorella Iacopa e le di lei figlie suor Barbara e suor Agata
testimone: il proprio figlio Gaio
testimone: i discendenti di Nicolao del fu Pietro fratello del testatore
testimone: Marcovaldo
testimone: altro figlio di Pietro
testimone: e Nettoro o Bornetto del fu Bornetto
testimone: cug

Regesto:
ser Nicolao di Cecio di Bonagiunta, ser Lazzaro di Contruccio "Bononcontri" e ser Nicolao del fu Filippuccio "Noctis", che esemplano dai rogiti di ser Gerardino di Bartolomeo "Asbergi".
1293 dicembre 12 Trasmondino del fu Baldinotto Burlamacchi, che ha guadagnato con la pratica dell'usura in Francia, nello "Champagne et in castro Rameru et Ardilliere et Colle" la somma di lire 1500, deposita questa nelle mani di Angelo, abate di S. Michele di Guamo, e dei frati Tolomeo e Iacopo "Passarini", dell'Ordine dei Predicatori, affinchè, con l'aiuto di Nettoro del fu Burnetto Burlamacchi, la restituiscano alle persone o ai discendenti delle persone vittime delle sue usure; Trasmondino lascia lire 10 di dote per Ghisluccia, figlia di sua figlia Alovisa e di Upezzino "pellippario".
" Actum in coquina domus ecclesie Sancti Silvestri monasterii de Guamo", testimoni Bonifazio e Frediano, monaci di S. Michele, e frate Giordano converso.
Con atto successivo in pari data, nello stesso luogo e davanti agli stessi testimoni, Trasmondino fa il proprio testamento, con il quale, dopo aver ricordato con vari lasciti la sorella Iacopa e le di lei figlie suor Barbara suor Agata, il proprio figlio Gaio, i discendenti di Nicolao del fu Pietro fratello del testatore, Marcovaldo, altro figlio di Pietro, e Nettoro o Bornetto del fu Bornetto, cugino del testatore, nonchè i figli di sua figlia Alovisa e del di lei marito Upezzino, tra i quali Mondino, e dopo aver disposto lasciti ai suoi "fedecommis= sari", nomina eredi universali i poveri della citta' e diocesi di Lucca e i "loca venerabilia".
1300 gennaio 29 Trasmondino codicilla il precedente testamento, aggiungendo altre disposizioni per Nettoro Burlamacchi, Mondino del fu Coluccio Burlamacchi, Lazzaro e Cecco del fu Gaio Burlamacchi, Guglielmo del fu Francesco Burlamacchi, Mondino di Alovisa.
In Lucca, alla presenza di Guglielmo "Formichella" e di Luca, monaci del monastero di Guamo, e di ser Tedaldino di Lazzaro "Ghai".
1300 aprile 6 Con altro codicillo, Trasmondino dispone circa la propria moglie Francesca, il nipote Mondino e la servente Massaiola.
"Acta" alla presenza dei frati Tolomeo e Iacopo "Passarini" dell'Ordine dei Predicatori e di Nicolao, priore di S. Alessandro.
1318 maggio 5 Ser Nicolao di Cecio di Bonagiunta attesta di avere letto e copiato i suddetti documenti, presentati a Giovanni "de Tomariis" da Bologna, giudice di Ghinaccio dei Principi da Bologna, podesta' di Lucca.
"Actum Luce", testimoni Coscio "Ursi" messo e Giuntino del Ghiotto.


Aggiornamenti:
1900-01-01, Contessa
2006-12-31, Nelli Sandro

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