Datazione (rilevata):
24 Novembre 1365
01. Atto
Datazione (rilevata):
24 Novembre 1365
Persone:
rogante: Orso di Telloro Barcellotti (signum: 1)
Regesto:
ser Orso di Telloro Barcellotti Alamanno del fu Nerio Saggina, tutore di Lazzaro, figlio del fu ser Lazzaro di Nerio Saggina, come per suo testamento rogato in Venezia il 19 Settembre 1362, tenuto conto della morte di Nerio, Bartolomeo e Dialta, fratelli del suo pupillo Lazzaro, avvenuta nel 1362, accetta a nome del minore l'eredità di suo padre, alla presenza di Salvi del fu Nicolao Bacci, console della Curia di S. Critoforo.
"AQctum LUce" testimoni Arrigo Dominici detto Belacquino "Precone Lucani Communis", Agostino del fu Puccino Iannelli.
Con atto successivo, Alamanno dichiara a Salvi, console di S. Cristoforo, di voler aggiungere all'inventario dei beni del suo pupillo Lazzaro parecchie terre in Segromigno, che lui ha recuperato. Dichiara che vi inserirà anche, quando li troverà, i diritti relativi alle rendite derivanti da quei possessi.
Con atto successivo, Alamanno, sapendo che ci sono molti procedimenti in corso nelle Curie cittadine in cui occorre rappresentare il minorenne Lazzaro, e dovendo egli recarsi a Venezia, nomina suoi procuratori quali tutori di Lazzaro ser Nicolao di Opizo Dombellinghi e Francesco del fu Betto Dombellinghi.
Proveniente da Notari (p. I) 340/i.
A tergo, in margine, è un passo dal "Corbaccio" del Boccaccio; nota di Eugenio Lazzareschi.
Aggiornamenti:
1900-01-01, Contessa
2006-12-31, Nelli Sandro
Immagini: