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Diplomatico



02-11-1453 - MISCELLANEE (pergamena)

Datazione (rilevata): 2 Novembre 1453

Misure: 370 x 670 mm
Materiale: pergamena
Stato: integra
Stato di conservazione: buono
Condizione: stesa
Segnatura antica: mazzo n. 595

01. Atto

Datazione (rilevata): 2 Novembre 1453

Carattere: pubblico
Traditio: originale
Topica: Lucca; ibidem

Persone:
rogante: Michele figlio di Giovanni del fu Gerardo Pieri (signum: 1)
testimone: Fatto a Lucca
testimone: Giuliano di Antonio dei Borghi lucchesi
testimone: Iacopo del quondam Nanni da S. Cassiano
testimone: Antonello del quondam Francesco dal Piemonte
testimone: targettino degli Anziani
testimone: Fatto a Lucca
testimone: Domenico del quondam Neri cittadino lucchese
testimone: Luporo del quondam Andrea cittadino lucchese

Regesto:
Michael filius Johannis Pieri quondam Gerardi. notaio di Lucca.
Essendo che il Papa Eugenio IV con una sua lettera in forma di bolla, aveva incaricato il Vescovo di Lucca di sisporre, insieme a tre cittadini lucchesi eletti dalla comunità, dei beni immobili del soppresso convento di monache di S. Cerbone della diocesi di Lucca, allo scopo di destinare il ricavato dei detti benia a vantaggio dei frati francescani che erano subentrati nel detto monastero, per le riparazioni necessarie ad esso ed alla chiesa; essendo che il Papa Niccolò V aveva incaricato, con lettera in forma di Breve, l'Abate del monastero di S. Ponziano della diocesi di Lucca, di disporre dei detti beni come sopra, insieme con tre cittadini eletti dalla comunità, il detto Abate frate Giovanni del Maestro Biagio da Pistoia, giudice delegato e commissario apostolico, Giovanni del quondam Piero Gigli, Jacopo del quondam Giovanni da Ghivizzano, cittadini lucchesi eletti dalla comunità, come risulta dagli atti del cancelliere Ser Cristoforo Turrettini di Lucca, dispongonmo dei beni già di proprietà del detto monasatero di S. Cerbone nel modo che segue: assegnano a tremonache già facenti parte del detto monastero, e che ora si trovano degenti in una casa in Lucca, alcune terre di proprietà del detto monastero, che sono poste nel comune di Montecalvoli, il cui reddito è di 200 staia di grano all'anno, e di una quantità di vino e olio secondo quello che è detto negli atti e scritture rogati da Ser Gerardo di Ser Agostino; Vendono a Paolo di Antonio da Siena, canonico di S. Michele in Foro, che acquista a nome proprio e non per conto di detta chiesa, le seguenti terre, dopo averle fatte mettere all'asta dal pubblico banditore Bartolomeo del Gallina: una terra a vigna e oliveto, della estensione di deu quarre e mezzo, posta nel comune di Colle Buggianese in Val di Nievole, inluogo detto "alle guercinelle"; una terra a vigna e oliveto, della estensione di 6 quarre, posta come sopra, al prezzo di 27 fiorini e 28 bolognini, che devono essere versati ai banchieri lucchesi Giovanni Guidiccioni, Giovanni Garzoni e soci i quali li terranno in deposito e li restituiranno solo dietro ordine del guardiano o del vicario di S. Cerbone.
Fatto a Lucca.
Testi.
Giuliano di Antonio dei borghi lucchesi.
Jacopo del quondam Nanni da S. Cassiano.
Antonello del quondam Francesco Pedemonte, Targhetto degli Anziani.
1453 Novembre 6 Bernabò di Francesco da Cantignano versa per conto del detto Poalo di Antonio ai detti banchieri 27 fiorini e 28 bolognini.
Fatto a Lucca.
Testi.
Domenico del quondam Nori cittadino lucchese.
Lupori del quondam Andrea cittadino lucchese.


Aggiornamenti:
1900-01-01, Contessa
2006-12-31, Nelli Sandro

Immagini:
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