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30-12-1302 - DISPERSE (pergamena)

Datazione (rilevata): 30 Dicembre 1302

Misure: 480 x 315 mm
Materiale: pergamena
Stato: integra
Stato di conservazione: buono
Condizione: stesa
Segnatura antica: mazzo n. 276

01. Atto

Datazione (rilevata): 30 Dicembre 1302

Carattere: pubblico
Traditio: copia
Topica: Lucca, nel Palazzo nuovo di S. Michele in Foro

Persone:
esemplante: Bartolomeo notaio (signum: 1)

Regesto:
Bartolomeo notaio trasse dal quaterno dei Consigli Generali del Comune di Lucca Il Consiglio Maggiore Generale del Comune di lucca convocato nel Palazzo nuovo di S. Michele in Foro etc. , e tenuto da Gigliolo Giudice e Vicario di Ugolino Novelli, de' Rossi, Potestà, Corrado Giudice e Vicario di Manno della Branca Capitano e Matteo Roscimpeli e Soci Anziani del Popolo di Lucca e presente e volente ser Berto notaio e Vicario domini Cionis domini Tebaldi (Maggior Sindico).
Al Consiglio di S. Pietro Maggiore fu fatta una petizione dal giudice e Maggior Console a altri Consoli e il collegio dei Mercatori di Lucca al capitano e agli Anziani del Popolo di Lucca colla quale espongono che una certa concordia da farsi fra il Comune di Lucca e Genova, sia vera vita per il Comune di Lucca la sua forza e distretto, e supplicano che otto mercatori lucchesi, dei quali seguono i nomi, deputati a trattare e compiere detta concordia o sei di essi possano fare quanto loro sembrerà più utile per ciò fare più presto, e dà sul deposito da farsi ai genovesi di lire 2000 genovini sopra i banchi di Genova e sul pagamento da farsi, di tutto il loro credito e da imporsi ai lucchesi loro debitori possano dichiarare provvedere e comandare.
parimenti che i pedaggi e le gabelle trovate da altri mercatori a ciò deputati dal Collegio dei mercatori a ciò deputati dei quali seguano i nomi siano raccolti, ed esatti dai primi otto o sei mercatori dando pure essi sicurtà ai Genovesi per pagamento di detta somma.
fu ammessa detta domanda perchè si mandi ad effetto, dal capitano del Popolo, dal Consiglio di s. Pietro Maggiore dal Maggior Sindico da Matteo Rosciampeli Anziano del Popolo, e da Tomuccio Sandonis Priore della Società dell'armi con l'assenso del suo precettore Priore e di tutti i priori.
I consiglieri in numero di 250 e altri riformarono nissuna discordante secondo avevano consigliato i detti Matteo anziano e Tomuccio Sandonis Priore.


Aggiornamenti:
1900-01-01, Contessa
2006-12-31, Nelli Sandro

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