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Albero



..-..-1294 - DISPERSE (pergamena)

Datazione (rilevata): 1 Gennaio 1294 - 31 Dicembre 1294

Misure: 525 x 565 mm
Materiale: pergamena
Stato: integra
Stato di conservazione: buono
Condizione: stesa
Segnatura antica: mazzo n. 251

01. Atto

Datazione (rilevata): 1 Gennaio 1294 - 31 Dicembre 1294

Carattere: pubblico
Traditio: copia
Topica: Lucca, nella casa dell'Opera della chiesa di S. Cristoforo

Persone:
esemplante: Avvocato di Armanno di Meliore, giudice e notaio e scrivano della Curia di San Cristoforo (signum: 1)
testimone: Que confessio facta fuit in anno nativitatis Domini 1294 giovedì mattina 4 febbraio
testimone: presenti: Guido Frediani nunzio di detta curia e Bernardo Spoletini giudice ed altri,
testimone: Il qual Cecco il giorno di 4 di maggio riferì a Nicolao Moccidentis notaro che aveva ciò fatto il 28 d'aprile alla presenza di Guglielmo Cimacchi cittadino lucchese e Sabbatino Uguccionis de Farneta

Regesto:
Si contiene del libro delle cause etc. composto l'anno predetto nella curia que dicitur Sancti Cristofani alla presenza dei consoli di detta curia, Duodo Flalmi (?) giudice e Ceccoro Moccidentis e Vanni Aradentis inter alia.
Lazario quondam Lazarii quondam Guidi Cannelle agente per l'eredità dei detti suoi padre ed avo, per diritto che ad essi competeva reclama dai figli ed eredi del quondam Iudicis de Farneta quondam Docgii, le terre infrascritte, dicendo che queste dovevano restituirsi a lui propter cessationem debite et consuete rendite etc.
Terre autem hec sunt videlicet.
La prima è una casa, con accanto una vigna e una selva et cum quodam vili capanna etc. nel territorio di Farneta il loco de Colongnora; la seconda est saldinetum dove suol dirsi Allemela con peri e viti sopra di se; la terza est ibidem prope; la quarta è una vigna in luogo detto Ripaco, la quinta una vigna in casale, la sesta pure; la settima è vigna in luogo detto Ad Molinum Cecii, anzi l. d. Buita; l'ottava est capus nutus in luogo detto Ad molinum Cecii; la nona è una selva ad ad selvanum; la decima è una selva alle selve Maggio (?); la dicesima è una selva Allalama; la 13 e la 14a lo stesso; la quindicesima lo stesso; la 16ma è un bosco in luogo detto Cretum; la 17a è un bosco nel medesimo luogo; la 18a è una selva in Coldivangaia; la 19a è nel medesimo luogo; la 20a è una selva in luogo detto ai Canali.
Segue atto in cui Paganello quondam Uberti Botonis tutore legittimo di Idicino quondam Ranucci quondam Iudici de Farneta quondam Dogii etc. confessa ai consoli della curia di S. Cristoforo di esser vere quelle cose che si contengono nella petizione del detto Lazario.
Que confessio facta fuit in anno nativitatis Domini 1294 giovedì mattina 4 febbraio, presenti: Guido Frediani nunzio di detta curia e Bernardo Spoletini giudice ed altri, testimoni.
E il predetto Lazario alla presenza del detto Paganello allega in predictis la carta di locazione fatta a detto quondam Iudici etc. etc.
pubblicata da Riccardo Bonaventure Vecchii notaio dai rogiti del q. detto suo padre fatta l'anno 1251 ai 27 Marzo, e un altra carta pubblicata e scritta di mano di Bonaventura Vecchii notaio l'anno 1230 il 10 Gennaio; ed un altra carta scritta per mano di detto Riccardo Bonaventure notaio 1267 ( Aprile 6) e un'altra scritta da Giovanni Guidi Fave notaio fatta l'anno 1265 (30 Maggio) Segue la sentenza dai consoli predetti, nella quale comandano che vengano restituite a detto Lazario le terre soprascritte, Lata et data fuit suprascripta sententia luce in domo opere ecclesie Sancti Cristofori Lucani ad bancum ubi ius redditum per predictos consules sedentes pro tribunali, presenti detto Lazario e Paganello e detto Lazario petente sententiam (?) . . . (1294) giovedì 4 Febbraio) presenti: Guido Frediani nunzio di detta curia e Bernardo Spoletini giudice.
Il mercoledì 16 Marzo il soprascritto nunzio riferì a nicolao Moccidentis notaio di detta curia che aveva denunziato la suddetta sentenza al predetto Paganello nella sua casa ch'egli abita nella contrada di S. Paolino.
Il Lunedì 23 marzo per Lazario Cannelle son denunziati tre giorni al detto Paganello secundum formam etc.
Post hec il Lunedì 26 Aprile i predetti Consoli di S. Cristoforo comandano a Cecco nunzio di quellq curia d'indurre il predetto Lazario nella corporale possessione delle soprascritte terre.
Il qual Cecco il giorno di 4 di Maggio riferì a Nicolao Moccidentis notaio che aveva ciò fatto il 28 d'Aprile alla presenza di guglielmo cimmachi cittadino lucchese e Sabbatino Uguccionis de Farneta testimoni.
Segue la forma e ratifica di Advocato Armanni Melioris giudice e notaio e scrivano della Curia di San Cristoforo.


Aggiornamenti:
1900-01-01, Contessa
2006-12-31, Nelli Sandro

Immagini:
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