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22-04-1299 - COMPAGNIA DELLA CROCE (pergamena)

Datazione (rilevata): 22 Aprile 1299

Misure: 560 x 605 mm
Materiale: pergamena
Stato: piccole lacune
Stato di conservazione: discreto
Condizione: stesa
Segnatura antica: mazzo n. 264

01. Atto

Datazione (rilevata): 22 Aprile 1299

Carattere: privato
Traditio: originale
Topica: Lucca (distretto), nella chiesa di S. Giorgio di Spelonca

Persone:
rogante: Veltro Dombellinghi notaio e figlio del fu Albertino di Veltro di Lucca (signum: 1)
testimone: Frate Bartolomeo Priore ed altri

Regesto:
Veltro Dombellinghi notaio e figlio quondam Albertini Veltri di Lucca, scritto e tratto da altri dal suo rogito con sua licenza e mandato, pubblicò.
Perfetti quondam Cristofani Manentis cittadino lucchese fa il suo testamento. Primieramente istituisce suo erede il figlio o figli maschi che potrà avere dal legittimo matrimonio, i quali dovranno pagare gl'infrascritti legati per mezzo degl'infrascritti fidercommissarii. Vuole che il giorno della sua morte sia convocato alle sue esequie tutto il clero di Lucca tanto religioso quanto secolare. Per seppellire il suo corpo vuole che sia fatto fare un sepolcro presso la chiesa di S. Colombano di Lucca, in quanto però al tempo della sua morte, il convento dei frati Eremiti dimori dev'è attualmente, altimenti il detto sepolcro sarà costruito presso la chiesa di S. Romano, e dispone pure che per la costruzione del detto sepolcro possano, gli esecutori del testamento, spendere fino alla somma di lire 50 di denari lucchesi piccoli. Vuole che per il suo septezimo facciano fare pane da 4 modii di grano, qual pane si spenda e si distribuisca ai poveri vergognosi, ai bisognosi ed ai luoghi pii per rimedio dell'anima sua, e che facciano fare 300 tuniche di panno albagio da spendervi fino a lire 300 da distribuirle a 300 poveri e miserabili persone, e massimamente ai carcerati bisognosi dando a ciascuno di loro una refezione e denari 12 piccoli. Per aiuto a 50 fanciulle, vergini, povere, miserabili e vergognose giudica e lascia lire 2500 di denari lucchesi piccoli, cioè lire 50 per ciascuna, e se qualcuna voglia piuttosto passare al monastero che al conubio abbia invece lire 60. Seguono molti lasciti a conventi ospedali, Opere di chiesa e particolari. Alla sua moglie Mina ovvero Fagnina, oltre al suo diritto alla dote, lascia lire 1000 di denari lucchesi e gli fa altri lasciti, come pure alle sue figlie Giovanna e Mattea le quali chiama pure eredi non avendo figli maschi. Nomina esecutori testamentari il Guardiano dei frati Minori, il Priore dei frati Predicatori, l'Abate del Monastero di Guamo ed il Priore degli Eremiti frati di Lucca, e domino Dino de Porta, Guiduccio Martini, Opizo Malisardi e Bonagiunta Arrigucci cittadini lucchesi; se essi poi un anno dopo la sua morte non avranno(dato esecuzione dal Donno dell'Ospedale di Al|opasso, dal Donno dell'Ospedale di Malanocte di Lucca e dal Priore della chiesa di S. Frediano. Del detto testamento fa fare tre intrumenti pubblici uno dei quali, dispone che sia depositato nella sacrestia, Chiesa dei frati predicatori, l'altro nella Sacristia dei frati Eremiti di Lucca, e l'altro ritiene presso di se a cautela etc.
Acta nella chiesa di S. Giorgio de Speluncha del distretto di Lucca, dei frati Eremiti dell'Ordine di S. Agostino.
Frate Bartolomeo Priore ed altri testimoni.


Aggiornamenti:
2000-01-02, Contessa
2006-12-31, Nelli Sandro

Immagini:
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