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Albero



25-11-1315 - CERTOSA (pergamena)

Datazione (rilevata): 25 Novembre 1315

Misure: 232 x 290 mm
Materiale: pergamena
Stato: integra
Stato di conservazione: ottimo
Condizione: stesa
Segnatura antica: mazzo n. 316

01. Atto

Datazione (rilevata): 25 Novembre 1315

Carattere: privato
Traditio: originale
Topica: Venezia, nella contrada di S. Bartolomeo, nella casa di Marco Mauroceno e consoci

Persone:
rogante: Giovanni "de Magnis" notaio (signum: 1)
testimone: In Venezia nella contrada di San Bartolomeo e nella casa di domino Marco Mauroceno e consoci alla presenza di
testimone: Zandino o Alessandro figlio quondam Nelli olim Arigeti di Lucca del Borgo S. Frediano confessa di aver ricevuto da Duccio
testimone: Daino
testimone: e Paganello figli del detto quondam domini Arigeti di detto Borgo San Frediano suoi tutori ora abitanti a Venezia lire 300 di denari pisani a buona moneta mercadantile lasciategli dal detto suo padre al tempo della sua morte
testimone: œ. 100 per letto e massericie vendute
testimone: e la quarta parte di tutte le possessioni poste nella citta di Lucca e suo distretto a lui spettanti per ragione dell'eredità di detto suo padre come contiene l'istrumento di divisione di dette possessioni
testimone: fatte il 12 agosto 1314 per mano di Bartolomeo Salvatici notaro di Lucc

Regesto:
Giovanni de Magnis notaio.
In Venezia nella Contrada di San Bartolomeo e nella casa di domino Marco Mauroceno e consoci alla presenza di testimoni Zandino o Alessandro figlio quondam Nelli olim Arigeti di Lucca del Borgo S. Frediano confessa di aver ricevuto da Duccio, Daino, e Paganello figli del detto quondam domini Arigeti di detto Borgo San Frediano suoi tutori ora abitanti a Venezia lire 300 di denari pisani a buona moneta mercadantile lasciatagli dal detto suo padre al tempo della sua morte £. 100 per letto e massericie vendute, e la quarta parte di tutte le possessioni poste nella citta di Lucca e suo Distretto a lui spettante per ragione dell'eredità di detto suo padre come ontiene l'istrumento di divisione di dette possessioni, fatte il 12 Agosto 1314 per mano di Bartolomeo Slvatici notaio di Lucca.
Dichiara poi il detto Zandino di tenere fermo e rato tutto ciò che è stato fatto nel tempo che è stato minore.


Aggiornamenti:
1999-01-06, Contessa
2006-12-31, Nelli Sandro

Immagini:
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