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09-11-1297 - ARCHIVIO DI STATO - TARPEA (pergamena)

Datazione (rilevata): 9 Novembre 1297

Misure: 750 x 1040 mm
Materiale: pergamena
Stato: integra
Stato di conservazione: buono
Condizione: stesa
Segnatura antica: mazzo n. 260

01. Atto

Datazione (rilevata): 9 Novembre 1297

Carattere: pubblico;privato
Traditio: originale
Topica: " Luce" nella casa del detto Giovanni e figli / Lucca, nella casa di Giovanni Bambacario e figli

Persone:
rogante: Giovanni figlio del fu Albertino Beraldi, notaio (signum: 1)
testimone: Fuzionis portatore della contrada di S. Matteo,

Regesto:
Giovanni figlio quondam Albertini Beraldi notaio.
Giovanni Bambacaro cittadino lucchese quondam Bonaccorsi della Contrada di S. Romano, Nicolao detto Coluccio e Giovanni detto Nucioro suoi figli, e Donna Giuliettina sua moglie figlia quondam Bongiori con i consensi, parte a titolo d'insoluto, per un debito di lire 100 di denari lucchesi a buona moneta che il detto Giovanni contrasse con altri verso l'infrascritto compratore, e parte a titolo di vera e proprioa compera, vendono a Marroncino Pennario, cittadino lucchese, quondam Borghigioni della contrada di S.
Romano, una casa solariata nella contrada medesima pel prezzo di lire 200 di denari lucchesi a buona moneta, col qual prezzo deve il detto Marroncino comprare le azioni e ragioni dei creditori del detto Giovanni figli e moglie e ciò a difesa di detta compra.
Seguono altre condizioni riguardanti i lavori ad un muro a comune fra la casa venduta ed un'altra che resta di pertinenza dei detti venditori Bartolomeo quondam Bongiori "del Chiasso" della contrada di S. Maria di Palazzo, Parello o Luparello figlio quondam Iacobi Silmanni e Bonaventura Bambacaro quondam - Giovanni tutti di Matraia.
"Actum Luce" nella casa del detto Giovanni e figli.
Urso già "blavario" adesso vinattiere, quondam Baronis della contrada di S. Maria Ficorbi della Porta di S. Donato, e Giuntoro quondam Fuzionis portatore della contrada di S. Matteo, Testimoni.
Seguono le cessioni fatte dai creditori, al detto Marroncino dei loro diritti e azioni contro i detti venditori, e quindi vi è un atto dello stesso notaio del 21 Novembre 1297, col quale i venditori stessi cioè detto Giovanni e figli e la moglie confessano di aver ricevuto dal d. Marroncino Lire 20 e Den. 12 di denari lucchesi a piccola moneta lucchese, somma che gli è rimasta del prezzo di lire 200 dopo aver eseguito le suddette compre di titoli e ragioni.


Aggiornamenti:
2001-10-05, Contessa
2006-12-31, Nelli Sandro

Immagini:
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