Datazione (rilevata):
1 Luglio 1239 - 31 Luglio 1239
01. Atto
Datazione (rilevata):
1 Luglio 1239 - 31 Luglio 1239
Persone:
esemplante: Pietro notaio e giudice
testimone: in "Brayda de Florano". Di che furono Guilielmo vescovo d'Asti
testimone: Sigefredo eletto (vescovo) di "Mantova"
testimone: il Conte Roberto Rassova
testimone: Enrico de Wuindensten
testimone: Rodolfo de Rapecetes Rivilre
testimone: Enrico Testa marescalco
testimone: Enrico de Lutra camerario
testimone: Giovanni suo fratello ed altri
testimone: furono Betto arcivescovo "Panormitano"
testimone: Tomatio di
Regesto:
/Copia/ Federigo 2 Imperatore de Romani e Re di Gerusalimme e di Sicilia dichiarava che Gualdo maestro della Casa dello Spedale di S.
Pellegrino dell'"Alpi" di . . . gli aveva presentati alcuni privilegi di Enrico VI suo padre accordati al detto spedale perchè gli confermasse. Il primo dei quali concede al detto Spedale di S. Pellegrino delle Alpi . . . 12 Iugeri della sua terra in "Brapda de Florano". Di che furono testimoni Guilielmo Vescovo d'Asti, Sigefredo eletto di "Monterea", il Conte Roberto Rassova, Enrico de Weldensen, Rodolfo de Rapecetes Rivitre, Enrico Testa Marescalco, Enrico de Lutia camerario, Giovanni suo fratello ed altri.
Dato in Lodi il 1187 il 10 Novembre.
Col secondo il suddetto Enrico dona all'ospedale suddetto "il l. d. Petra Allesa" con sue pertinenze e territorio, dato presso il monte "Pozano" l'anno 1215 il 12 Marzo.
Col terzo il suddetto Enrico prende sotto la sua protezione lo spedale di S. Pellegrino posto nella diocesi di Lucca e le persone addette al medesimo e i beni, accordando loro la facoltà di fare il piano nelle "alpi" dell'"appenino", di pascervi il gregge, di "roncarvi"e di farvi i "novalli".
Dato al Borgoa Mozzano l'Anno 1187 il 26 Aprile.
Fatta la quale dichiarazione il sud. Federigo annuendo alle preci conferma i detti beni si enumerano quelli posti nella curia di "Corneliuccio"(?) e specialmente nove "bubalche" di terra che Martino quondam Egidio Manfredi converso dello spedale dono allo spedale stesso nelle pertinenze di "Fornigine" Testimoni furono Betto Arcive scovo "Panormitano", Tomatio di Arezzo d'Acera, Fontino Conte Vicario del Sacro Impero, il Conte di Caserta, Maestro Pietro di Vinea, Maestro Taddeo di Svesa Giudice della sua gran Curia.
Segno dell'Imp. Federigo.
Fatto l'anno 1239 nel mese di Luglio l'anno 19 dell'Impero, 14 del regno di Gerusalemme, e 42 del Regno di Sicilia, e voto nel vescovato, anzi dagli accampamenti nel vescovato di Bologna dopo la combustione del piumaccio.
Questa copia fu fatta da Pietro notaio e Giudice dall'Originale, e fu insinuata e letto alla presenza di Giuliano de' Sigoni Giudice del Comune di Modena, l'anno 1336 il 14 Maggio.
Antonino quondam Don Martino de Porro notaio del Sacro Impero fa fede.
Aggiornamenti:
1900-01-01, Contessa
2006-12-31, Nelli Sandro
Immagini: