Datazione (rilevata):
8 Settembre 1186
01. Atto
Datazione (rilevata):
8 Settembre 1186
Persone:
rogante: Godefredo Cancelliere dell'Aula Imperiale
testimone: manenti
testimone: colla possessione ancora che hanno "in Cerbaria"
testimone: come fu già circondata da fosse; proibisce di molestare i canonici e di prenderne collette o dazi violentemente etc. furono Ildebrando vescovo di Volterra
testimone: Guilielmo vescovo di Lucca
testimone: Aliotto vescovo di Arezzo
testimone: Rainerio vescovo di Castello
testimone: Rodulfo protonotario dell'Aula imperiale
testimone: Petro prefectus Urbis
testimone: il conte Enrigo de Dettse
testimone: il conte Federico de Zolre
testimone: il conte Corrado de Doremberg
testimone: Ottone Frangipane
testimone: Leone de Monumento
testimone: Guilielmo marchese di Palodi
testimone: Enrigo Testa mariscalco
testimone: Marcualdo siniscalco
testimone: Filippo di Bonelant
testimone: Federigo de Usen
Regesto:
Godefredo cancelliere dell'Aula Imperiale Privilegio di Enrico re dei Romani, col quale ad esempio di Federigo imperatore dei Romani prende sotto la sua protezione e "mundiburdio" la chiesa di S. Martino capo del Vescovato lucchese, e il sacrario del SS. Volto, l'obblazioni di detta chiesa, e il claustro e le persone dei Canonici, e le loro cose e quanto altro appartiene alla chiesa ed al claustro della medesima. Inoltre le conferma la corte di Fibbialla col "placito" e distretto e tutte le pertinenze della corte stessa, la quale Gualdo e la moglie Gisla donarono a S. Martino, e la corte di "Massagrosi" col placito, distretto, manenti che sono in "Montisciano", Gualdo, Riscetro e in altri luoghi, colle selve, pascoli, prati, siepi, rivi, condotti dei rivi per le vie e per i campi, e acquedotti, colla "fauce" della "Colobraria, infra lacum quantm iactus est dammare", colle caccie, marine e pescarìe, col "tumulo", per usarne, goderne "et forestandum" dalla Siepe Arsa fino alle "bothas". La qual corte Berta regale offerse alla suddetta chiesa. E la terza corte nominata "S. Petronilla" in Massa Macinaia con 21 manenti col placito e distretto, acque, acquedotti etc. ; e tutte le possessioni che ha "in Scopiscio" coi rivi etc. , colle case e "sedincini" nella città di Lucca e fuori, colle terre, campi, vigne, servi, ancelle, "aldioni", "aldie", manenti, colla possessione ancora che hanno "in Cerbaria", come fu già circondata da fosse; proibisce di molestare i canonici e di prenderne collette o dazi violentemente etc. Testimoni furono Ildebrando vescovo di Volterra, Guilielmo vescovo di Lucca, Aliotto vescovo Centino, Rainerio vescovo di castello, Rodulfo protonotario dell'Aula imperiale, Petro prefetto della città, il conte Enrigo de Dettse, il conte Federico de Golre, il conte Corrado de Doremberg, Ottone Frangipane, Leone de Monumemto, Guilielmo marchese di palodi, Enrigo testa Mariscalco, Marcualdo Siniscalco, Filippo di Bonelant, Federigo de Usen.
Segno di Enrigo sesto re dei Romani Godefredo Cancelliere dell'Aula imperiale in vece di Filippo arcivescovo di Colonia e arcicancelliere d'Italia "Datum apud castrum S. Miniatis".
Aggiornamenti:
1900-01-01, Contessa
2006-12-31, Nelli Sandro
Immagini: