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22-01-1273 - ARCHIVIO DEI NOTARI (pergamena)

Datazione (rilevata): 22 Gennaio 1273

Misure: 280 x 900 mm
Materiale: pergamena
Stato: integra
Stato di conservazione: buono
Condizione: stesa
Segnatura antica: mazzo n. 200

01. Atto

Datazione (rilevata): 22 Gennaio 1273

Carattere: privato
Traditio: originale
Topica: Lucca (?), nel palazzo del Vescovo

Persone:
rogante: Aldibrando Maghense giudice e notaio (signum: 1)
testimone: Riccardo notaro di Camaiore sindico e procuratore dell'Abbazia di S.Petri Campimaioris
testimone: presenti i Ugolino Bonaiunte e Guido figlio quondam Caccialumbardi
testimone: comparve nel palazzo del Vescovato di Lucca e chiese a Puccio familiare
testimone: servente e guardia della porta di Pietro vescovo di Lucca
testimone: d'essere ammesso in presenza di esso Vescovo
testimone: e Puccio rispose di non poterlo ammettere
testimone: onde esso Riccardo dichiarò ad alta voce chiamando il Vescovo stesso
testimone: di volere fare richiamo e protesta a nome del monastero
testimone: acciò fossero da lui revocati certi ordini di osservare la sentenza arbitraria sul non poter seppellire in detta abbazia
testimone: i cadaveri de' privati
testimone: ed altre cose etc. sopra di che si protestava di fare appello alla Curia Apostolica etc
testimone: Migliore figlio Bernardi di Gattaiola
testimone: frate Jacobo canonico di S.Maria Forisportam
testimone: Guglielmo figlio Pagani della Cappella di S.Lorenzo di Moriano de loco Stabbiano

Regesto:
Aldobrando Marchese Giudice notaio Riccardo notaio di Camaiore Sindico e Procuratore dell'Abbazia di S. Petri di Campimaioris, presenti i Testimoni Ugulino Bonaccunte e Guido figlio quondam Caccialumbardi, comparve nel palazzo del Vescovato di Lucca e chiese a Puccio familiare, servente e guardia della porta di Pietro Vescovo di Lucca, d'essere in presenza di esso Vescovo, e Puccio rispose di non poterlo ammettere, onde esso Riccardo diciarò ad alta voce chiamando il vescovo stesso, di volere fare inchiamo e protesta a nome del Monastero, acciò fossero da lui revocati certi ordini di osservare la sentenza arbitraria sul non poter seppellire in detta Abbazia, i cadaveri de' privati, ed altre cose etc. sopra di che si protestava di fare appello alla Curia Apostolica etc.
1273 17 Giugno.
.
Avendo Pietro Vescovo di Lucca ordinato per sue lettere all'Abbate e Convento di Camaiore che dentro otto giorni mostrassero le cose seguenti cioè; Le concessioni fatta loro da' nobili di Lucca e di Luni di consenso di Alessandro allora Vescovo di Lucca. Come ab antico fossero della stessa Abbazia le sepolture di alcuni del borgo di Camaiore. Riccardo Sindaco d'essa Abbazia presentatogli al palazzo del Vescovo, e non essendo questi presente per essere a Firenze o in viaggio per quella città, protestò avanti a G. Vicario suo di non poter presentare le anzidette ragioni, per causa d'incompetenza, essendo cosa da giudicarsi dalla Curia Romana da cui l'Abbazia immediatamante dipende. Lata et facta nel palazzo del Vescovo davanti esso Vicario, presenti Migliore figlio Bernardi di Gattaiola, frate Jacobo Canonico di S. Maria Forisportam, Guglielmo figlio Pagani della Cappella di S. Lorenzo di Moriano de loco Stabbiano Testim.


Aggiornamenti:
1999-11-08, Contessa
2006-12-31, Nelli Sandro

Immagini:
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